Como, Ludi: “Questa squadra vale più della salvezza ma dobbiamo rimanere umili e ambiziosi”
COMO LUDI – Il direttore generale del Como, Carlalberto Ludi, ha parlato al termine del calciomercato. Queste le sue parole secondo quanto riporta laprovinciadicomo.it: “Questa squadra vale più della salvezza? Sono disposto a sparare a chi lo dice. L’obiettivo della società è il mantenimento della categoria, il consolidamento in un campionato difficile ed equilibrato. Piccoli […]
COMO LUDI – Il direttore generale del Como, Carlalberto Ludi, ha parlato al termine del calciomercato. Queste le sue parole secondo quanto riporta laprovinciadicomo.it: “Questa squadra vale più della salvezza? Sono disposto a sparare a chi lo dice. L’obiettivo della società è il mantenimento della categoria, il consolidamento in un campionato difficile ed equilibrato. Piccoli passi, fatti con umiltà ma non senza ambizioni. Deve essere il nostro mantra. Umili e ambiziosi. Accetto la battuta. Se capiterà, poi ci concentreremo su quello che potrà servire poi. Ma qui nessuno pensa a chissà che. Il campionato di serie B è il più imprevedibile di tutti. In C alla fine vincono le più forti, ma in B ogni anno almeno una delle squadre che partono per andare in A poi lottano per non andare giù. Calma e piedi per terra. Facciamo la nostra strada con consapevolezza. Il mercato ha portato giocatori di qualità. Ma essere forti significa giocarci le nostre chance salvezza con qualche carta in più. La squadra di mercato è molto coesa e lavoriamo in meeting per il bene della squadra, non ci sono gare su chi sceglie chi. All’inizio abbiamo valutato il mercato straniero, ma alcuni discorsi si sono rivelati impossibili o poco organici. Si è così pensato a un maggior coinvolgimento del mercato italiano. Tutte scelte condivise e valutate da tutti. Con Wise si lavora molto bene, ha in testa il risultato non altro. L’acquisto più importante? Il coraggio. Nelle prime due partite ho visto un gruppo senza paura, che ha annullato i vantaggi delle avversarie non per caso, ma con consapevolezza. A Crotone, dopo il mancato 3-1 loro, una squadra normale avrebbe perso il filo. In campo, sento solo gente che si aiuta, che si fa coraggio, che ci crede. E se questa squadra avrà coraggio in campo potrà togliersi delle soddisfazioni. E po c’è un altro aspetto. È arrivata gente che ha fame. Ha fame di affermarsi, basta vedere un allenamento per rendersene conto. Di fronte ci sono anche gli avversari eh… e che avversari. Il Lecce è molto forte. Calma. Poi metteteci l’approccio con la nuova categoria e la partenza cercando di andare dove l’acqua è bassa. E ancora, è una squadra in parte nuova che deve conoscersi. Mi è piaciuto il fatto che abbiamo chiuso in attacco sia a Crotone che a Lecce, sintomo di personalità. Gattuso è un bravo allenatore. Prima del Crotone era molto teso (ride,ndr) come suo carattere, ma già adesso lo vedo più rilassato. Su una cosa, posso sbilanciarmi: qui c’è già un gruppo validissimo, gente che ci crede, che si aiuta, che in allenamento dà tutto, e il merito è anche di Jack che sa come indirizzare gli sforzi per la causa della squadra. Non è un luogo comune, si respira il clima di un anno fa. Cerri e La Gumina? I due ragazzi avevano legittimamente l’ambizione di andare in A e si erano posti un limite oltre il quale non andare. Una volta accettato di scendere di categoria, hanno scelto il Como convinti dal progetto. E in questo Wise ha saputo essere molto convincente. Io parlavo con le società, lui con i giocatori. Un nome da cui mi è aspetto tanto è sicuramente Varnier che sta recuperando da un infortunio, e ha qualità eccezionali. H’Maidat? A Lecce è stato fantastico. Chajia? Avete visto che qualità? Lo conoscevamo, un anno all’estero gli ha fatto bene dal punto di vista della continuità. Crescenzi? Si è un po’ creato il problema da solo. Voleva allungare il contratto, la società ha optato per un’altra soluzione, ma faceva comunque parte del progetto. Si è messo lui in disparte. Abbiamo perseguito questo risultato mai mollando. Capisco lo scetticismo, visto quello che era successo in altre stagioni, ma sapevamo che la quantità dei lavori non era grossa. Il problema era la conformità alle norme di una serie di aspetti per i quali parzialmente non eravamo nemmeno responsabili. Tutto è finito bene. E fatemi ringraziare il sindaco Landriscina che ha sempre lavorato per arrivare a questo risultato. Sono uno che si isola, che legge poco i social… Non saprei, con gli stadi chiusi è sempre molto difficile giudicare. Io spero che la gente partecipi. Il che non significa essere sempre contenta, per carità, ma significa credere nel progetto, far parte di un programma, condividere la visione. La società mi sembra sempre più coinvolta. C’è parecchia attenzione. Lo dice anche l’episodio legato allo sponsor di maglia.”