31 Luglio 2024

Carrarese, polemica col Comune per adeguare lo stadio: “Spendiamo per una rosa da B, all’impianto pensino loro”

Nell'articolo il comunicato ufficiale degli Apuani

Carrarese

Dopo la storica promozione in Serie B, la prima dopo ben 76 anni, la Carrarese vuole assolutamente godersi il momento, ma soprattutto mantenere la categoria, raggiunta dopo tanta fatica. Ragion per cui il DS Pasciuti sta allestendo una rosa di livello, degna della serie cadetta.

Nella serata è arrivato un fulmine a ciel sereno: la società toscana, tramite un durissimo comunicato ufficiale, tuona contro l’amministrazione comunale. Secondo i gialloblù, il Comune di Carrara non sta rispettando gli accordi circa la sistemazione degli impianti sportivi e dello Stadio comunale dei Marmi. Di seguito il comunicato integrale, preso dal sito della Carrarese.

La Carrarese Calcio 1908, con questa e con la precedente amministrazione, è intervenuta con proprie, significative risorse per interventi strutturali sullo stadio di proprietà comunale al fine di consentire una maggiore partecipazione possibile del pubblico.

Oggi, raggiunta la Serie B, la società è impegnata, al meglio delle proprie risorse, alla costruzione di una squadra adeguata al calcio professionistico. Per questo motivo la società difficilmente potrà impegnare ulteriori risorse per gli interventi strutturali che sono richiesti per rendere adeguato lo stadio comunale alle competizioni della Serie B e dei vari campionati giovanili.

Al riguardo non possiamo non segnalare che le numerose squadre giovanili non possono ancora utilizzare in via esclusiva gli impianti sportivi.

Comunque siamo certi che la nostra preoccupazione di pervenire per tempo ad un assetto dello stadio in grado di restituire alla cittadinanza il piacere delle partite casalinghe e alla squadra il sostegno del suo pubblico, è la stessa preoccupazione dell’amministrazione comunale. Per questo motivo restiamo in attesa con fiducia di uno stadio pronto per la serie B, secondo i tempi indicati dall’amministrazione.

Tuttavia, la società potrà valutare di contribuire al finanziamento delle opere di competenza comunale, anche al fine di fare dello stadio un punto di ritrovo e di riferimento per i cittadini, ma soltanto all’interno di una società mista pubblico-privata (pubblica per il 49%, privata per il 51%) di iniziativa comunale nel quale l’apporto finanziario privato derivi in larga parte da altri imprenditori privati.