Catanzaro-Parma, il doppio ex Corapi: “A fine stagione vedo gli emiliani in A. E il doppio salto è possibile…”
Le parole di un ex legato a due realtà
L’ex centrocampista di Catanzaro e Parma Francesco Corapi è intervenuto sulla Gazzetta del Sud per commentare il momento delle squadre.
Ecco le sue parole:
“Non sono mai andato negli stadi in cui giocavo, ma stavolta farò un’eccezione e ci porterò mio figlio. Mi aspettavo che il Catanzaro iniziasse bene, ma non in questi termini: il calendario era abbastanza tosto, soprattutto per le sfide con Cremonese e Spezia. Invece ha dimostrato grande quadratura, ha mantenuto i principi di gioco dell’anno scorso e quindi si ritrova in testa meritatamente. Siamo solo all’inizio, ma è motivo di grande soddisfazione dopo anni di inferno.
È più organizzato dell’anno scorso, è giovane perché la politica della proprietà è prendere talenti di qualità, ha trovato subito continuità di risultati e ha grandi giocatori come Bernabè, tecnicamente il più forte in B. Per come è partito il Catanzaro credo che il Parma verrà qui con un po’ di timore: tutti si sono resi conto che quella di Vivarini è una grande squadra nonostante sia neopromossa. Di sicuro gli emiliani non metteranno in conto una passeggiata.
Mi hanno impressionato la tranquillità di Ghion, Verna per la continuità di prestazioni, Krajnc perché ha dato ancora più sostanza dietro. Poi Stefano Scognamillo e l’ho detto anche a lui: in questi anni è maturato un sacco, prima non sapeva trattenersi e si faceva ammonire quasi in ogni gara, ora è molto più pulito e tecnicamente è migliorato molto grazie a Vivarini. Brighenti e Vandeputte non li nomino nemmeno, sono fortissimi, Iemmello fa un lavoro per la squadra impressionante. Ma pure Sounas, perché ero convinto avrebbe fatto fatica e invece no, e Biasci che corre per 90 minuti. Situm fa sempre il suo, e Fulignati, che per me è anche tatticamente fra i più forti, non solo fra i pali.
Di Parma ricordo con piacere non i campionati vinti, ma il successo nel derby con la Reggiana in trasferta. Venivamo da un periodo no e quel derby non si giocava da tanto tempo, fu una gioia immensa. Del Catanzaro ricordo l’esordio in B quando avevo 18 anni, grandissima soddisfazione personale nonostante fossimo già retrocessi. Poi il ritorno in giallorosso con Auteri, solo che dopo un bell’avvio scoppiò il Covid. Quindi né allora, né poi con Calabro ho potuto condividere l’esperienza con i tifosi. Il mio rammarico più grande è essermi infortunato nel momento in cui la squadra girava: potevo fermarmi, ma non volevo lasciare i compagni e così mi sono precluso i playoff.
A fine stagione vedo gli emiliani in A. Prima e seconda sarebbe molto bello. Per il Catanzaro è bene stare coi piedi per terra, ma doppi salti ce ne sono stati tantissimi e quando si crea qualcosa di speciale si può arrivare ovunque.”