Corini sul caso Chievo: “Soffro e spero che il verdetto sia ribaltato”
CORINI CHIEVO VERONA – Cinque stagioni insieme, dalla Serie B alla Coppa UEFA. La storia tra Eugenio Corini e il Chievo Verona ha regalato momenti iconici ad una piazza che, qualche anno dopo, si ritrova sofferente per la mancata iscrizione alla prossima Serie B deliberata dal Consiglio Federale della FIGC (in attesa del parere del […]
CORINI CHIEVO VERONA – Cinque stagioni insieme, dalla Serie B alla Coppa UEFA. La storia tra Eugenio Corini e il Chievo Verona ha regalato momenti iconici ad una piazza che, qualche anno dopo, si ritrova sofferente per la mancata iscrizione alla prossima Serie B deliberata dal Consiglio Federale della FIGC (in attesa del parere del Collegio di Garanzia del CONI). Proprio l’ex centrocampista, oggi allenatore, ha commentato la vicenda ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport“: “Soffro ed esprimo vicinanza a una società che mi ha dato tanto. Confido nell’ultimo grado, spero che il verdetto sia ribaltato.
Un ricordo con il Chievo? La partita perfetta la giocammo a San Siro il 15 dicembre 2001, contro l’Inter di Vieri e Ronaldo il Fenomeno, avversari formidabili. C’era tristezza, da pochi giorni era scomparso l’avvocato Prisco, il mitico vicepresidente interista. Vincemmo per 2-1 (gol di Corradi e Marazzina, ndr). Il nostro gioco fluiva a meraviglia. Alla fine abbracciai Gigi Delneri, che creò tanta bellezza. Diventammo la seconda squadra di molti italiani. Quel calcio oggi funzionerebbe ancora: pressioni, pressing, movimenti coordinati. Facevamo benissimo il fuorigioco, anzi troppo bene: forse certi cambiamenti successivi della regola vennero approvati pensando a noi. Che squadra, quel Chievo“.