Palermo, Corini: “Cremonese? Partita molto importante. Sarà un match bloccato e tattico, vedremo…”
Il mister rosanero presenta il delicatissimo match in conferenza stampa
L’allenatore del Palermo Eugenio Corini ha presentato, in conferenza stampa, la partita (fondamentale in chiave promozione) di sabato alle 14 contro la Cremonese di Giovanni Stroppa. Di seguito le sue parole riportate da Mediagol:
“Ribadisco il concetto: è una partita molto importante, la Cremonese ha un punto in più di noi. Sappiamo di andare ad affrontare una squadra di grande livello e qualità, ma sappiamo di avere armi e qualità per dare loro fastidio. Siamo ad un solo punto dal secondo posto e vogliamo consolidare ulteriormente il nostro percorso. E’ una gara significativa, ma sappiamo che poi ci saranno altre dodici sfide con 36 punti in palio e potremmo ancora fare qualcosa di molto bello. All’andata è stata una partita importante, l’abbiamo affrontata con coraggio. Lì è nata l’idea di quello che abbiamo poi consolidato. Ora abbiamo un’altra verifica”.
Sugli infortuni: “Graves ha lavorato in gruppo ed è pienamente recuperato. Lund svolge ancora un lavoro differenziato, c’è una piccola speranza di portarlo a Cremona. Se non dovesse essere possibile vedremo per la gara successiva. Lucioni continua il suo percorso, siamo orientati a recuperarlo durante la sosta”.
Sulla gara: “Cambi di fronte della Cremonese che abbiamo sofferto all’andata? Chiaro che qualcosa possiamo rischiare visto che loro sono bravi a trovare l’ampiezza con i quinti. Si affrontano due squadre con identità e concetti. L’equilibrio mentale diventerà fondamentale. Loro hanno giocatori che possono decidere anche con una giocata, penso a Vazquez e Falletti. L’idea nostra è sempre quella di accorciare e stringere il campo, coprire bene gli spazi con la partecipazione di tutti e fare le nostre cose in avanti perché sappiamo come metterli in difficoltà. Dobbiamo fare una partita attenta”.
Sull’importanza della partita: “Ancora può succedere di tutto, ma non voglio negare l’importanza della partita. Siamo in una posizione di svantaggio rispetto alla Cremonese. Il campionato vive di momenti, fino all’ultimo secondo ci sarà da lottare. Dobbiamo pensare a consolidare il nostro percorso facendo una grande gara. Le coppe del Manchester City? È stato importante il significato, dentro c’è il lavoro del City Group, quello che sono riusciti a costruire. La nostra ambizione è che il Palermo possa tornare in Serie A, ce la metteremo tutta”.
Sulle scelte e la formazione: “Ballottaggi? Fino all’ultimo mi porto sempre quattro o cinque dubbi perché tutti i ragazzi si allenano al massimo e mi mettono fortunatamente in difficoltà. Sto cercando di costruire una mentalità comune, funzionale solo all’interesse prioritario della squadra. Loro sanno che devono rispettare le mie scelte. Devo gestire giocatori importanti che giocano meno come Henderson, Stulac o Coulibaly. Leo a Piacenza è un esempio lampante, non doveva giocare ma si è fatto trovare pronto facendo bene 95 minuti. Dico sempre a loro che bisogna donare qualcosa di proprio alla squadra per avere poi il risultato auspicato. Fortunatamente il campo avalla questo concetto e ci sta dando ragione”.
Sul momento: “Nel nostro cuore sappiamo cosa vogliamo e quanto stiamo lavorando. Vivere l’emozione dello stadio pieno ti lascia qualcosa di forte. Attraverso il lavoro si affronta qualsiasi cosa. Chaka Traoré? Ripeto che è un talento eccellente con grandi doti tecniche che ha bisogno del giusto tempo per entrare dentro i nostri meccanismi, capire i movimenti e le dinamiche del nostro gioco. Ho voluto regalargli l’esordio al Barbera per fargli comprendere cosa significa giocare a Palermo e nel Palermo. Sta crescendo in allenamento e sono certo che quando vi saranno le condizioni, mostrerà le sue qualità e ci darà una grande mano”.
Sul percorso e la crescita: “La partita con la Ternana non influisce sulle scelte di Cremona. Nel periodo di crisi sono mancati dei giocatori, la squadra è andata in sofferenza e sono mancate le punte esterne. Il percorso è stato in crescita, i tre acquisti di gennaio hanno alzato il tasso qualitativo ed atletico. Vedo una consapevolezza importante nella squadra e ci sono margini importanti. Il gruppo ha sviluppato tanti anticorpi, tutti noi sogniamo di avere uno stadio che ti accompagna sempre ma sappiamo che dobbiamo lavorare. Sarà una maratona. La pressione fa parte di questo lavoro, ma bisogna renderla funzionale, poi è diritto dei tifosi criticare e gioire”.
Su Aurelio: “Aurelio? Vale lo stesso discorso fatto per Stulac, sono molto contento per lui che non giocava da tempo e si è fatto trovare prontissimo. All’inizio ha avuto qualche difficoltà come tutta la squadra, poi quando ci siamo sistemati e cresciuto ed ha fatto un’ottima partita. Per me con il Como abbiamo difeso bene, la squadra ha sofferto poco ma nei primi 25 minuti abbiamo forzato troppe giocate. Il gol ha liberato la squadra. Bisogna dare i meriti al Como. In una partita l’inerzia si sposta da un minuto all’altro, abbiamo meritato i tre punti”.
Sulla Cremonese: “Spero che quanti più palermitani possano essere a Cremona. Como-Parma? Meglio concentrarci sulla nostra partita. La Cremonese ha subito pochissimi gol. Mi aspetto una gara simile all’andata. E’ un’ottima squadra, il calcio di Stroppa di solito è molto propositivo, a volte col 3-5-2 ti viene a prendere alto, a volte si compatta bene nella propria metà campo. Ha centrocampisti offensivi di grande qualità balistica e bravi nell’inserimento come Vazquez e Falletti, esterni di tecnica o di gamba come Sernicola, Ghiglione e Zanimacchia. Sarà un match tattico, vedremo chi avrà coraggio di provate per primo qualcosa prendendosi qualche rischio”.
Su Ranocchia: “Ranocchia tra le linee può essere leggibile per gli avversari come nella prima mezz’ora col Como? Lì non siamo stati bravi noi ad uscire puliti dal loro pressing alto e trovare Filippo in un certo modo, ovvero fronte alla porta per scatenare le sue qualità. Ovviamente col trascorrere dei minuti le partite e le squadre si dilatano, sapevo che la densità del Como si sarebbe gioco-forza allentata e noi poi siamo stati più bravi a tessere le nostre trame in verticale”.