Palermo-Como, Corini: “Questo successo consolida il percorso, siamo cresciuti. A Cremona possiamo fare una grande partita”
Il pensiero del tecnico rosanero al termine della gara contro i lariani
Eugenio Corini, allenatore del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa al termine del big match del “Barbera” contro il Como. Di seguito le sue dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione:
LA PARTITA – “Era una partita molto importante, uno scontro diretto. Oggi possiamo dire di aver raggiunto il Como, una giornata molto importante che consolida il percorso e che aumenta la consapevolezza dei nostri calciatori. Nella prima parte hanno fatto meglio loro, non riuscivamo ad uscire dalla loro prima riaggressione. La squadra ha difeso bene e concesso il minimo sindacale. Il gol di Gabrielloni, in fuorigioco, ha scosso i ragazzi. In seguito, si sono sciolti e sono entrati bene in partita, dando vita ad una prova di maturità contro una formazione qualitativa ed organizzata”.
TESTA ALLA CREMONESE – “Credo che possiamo fare una grande partita a Cremona. Sappiamo quanto sia stato difficile batterli all’andata. La mia squadra è migliorata dal punto di vista dell’intensità e dei contrasti. Quando abbiamo la palla tra i piedi, sappiamo fare buone cose”.
LA FASE DI NON POSSESSO – “Ho fatto vedere pezzi di partite di Premier League. Oggi, nel calcio moderno non ci si può permettere che i calciatori non si applichino in fase di non possesso. Questo consolida il nostro atteggiamento, a livello di dati siamo elevati nel recupero effettivo della palla ed è quello che forse oggi è mancato nei primi 25 minuti”.
LA SVOLTA – “Forse abbiamo avuto troppo rispetto del Como ad inizio partita. La squadra era elettrica e aspettavamo gli avversari venti metri dietro. Quando non hai quel coraggio di venire fuori, perdi sempre un tempo. Poi abbiamo cominciato a spingere, a rischiare e a stringere il campo. Siamo riusciti a contrattaccare meglio. Nel secondo tempo abbiamo legittimato la vittoria. Sulle palle inattive a favore ci lavoriamo tanto, ma il terzo gol è stata un’intuizione dei calciatori”.
NEDELCEARU, CECCARONI E AURELIO – “Hanno fatto bene, stiamo facendo un lavoro che li aiuta a riconoscere determinate situazioni. Potevamo chiudere senza subire gol anche contro la Feralpisalò. Per Aurelio non era facile partire dall’inizio, nel primo tempo è stato molto solido e poi è cresciuto definitivamente”.
LA CRESCITA – “Abbiamo cambiato dieci giocatori. C’è stato il coraggio di orientare la squadra in un certo modo. C’è stata una crescita sotto tutti i punti di vista. E’ cresciuta la coesione del gruppo che ha lavorato insieme e ha ritrovato delle caratteristiche di un certo tipo. I ragazzi combattono e si focalizzano sul bene della squadra”.
L’OCCASIONE SPRECATA DI GOMES – “Non ho avuto tempo di capire perché non ha tirato, ma i miei collaboratori mi dicevano che Claudio ha avuto la percezione di essere lontano dalla porta e ha preferito servire il compagno”.
RANOCCHIA – “Quando rendi qualitativo il tuo gioco, cambi la squadra. Filippo è stato acquistato perché ha qualità tecnico-tattiche ed è un centrocampista completo. Spesso riesce a finalizzare e il fatto che abbia siglato 3 gol in 3 partite certifica questo. Sicuramente ha alzato il livello della rosa“.
SOLIDITA’ DIFENSIVA – “Questo è un percorso che parte da lontano. Avevo la visione di dove poteva e può arrivare questa squadra, ma dovevamo per forza passare da certi momenti. Stiamo ritrovando determinate situazioni, la squadra è equilibrata nel lungo periodo ma ci sono delle situazioni in cui bisogna scegliere se essere conservativi o rischiare. Questo è un percorso che non è finito. C’è sempre un pezzo in più perché tutti gli avversari hanno dei valori diversi. Il calcio purtroppo non ti regala niente”.
AMBIENTE – “So come risponde Palermo, anche di quello di cui ha bisogno. Cerchiamo ogni giorno di trovare la direzione giusta. Lavoriamo per questo, l’amore dei tifosi va alimentato col lavoro duro. Il campionato è ancora molto lungo”.