Pisa, Giovanni Corrado: “Caso Marconi-Obi? Non accettiamo lezioni da una società pluripenalizzata”
CORRADO PISA CHIEVO – Giovanni Corrado, direttore generale del Pisa, ha parlato a margine della trasmissione “La voce degli spogliatoi”, in onda sulle frequenze di 50 Canale, soffermandosi, tra i tanti temi, anche sul pari di ieri contro il Chievo, sul caso Marconi-Obi e sul momento che i ragazzi di D’Angelo stanno attraversando. Queste le sue parole […]
CORRADO PISA CHIEVO – Giovanni Corrado, direttore generale del Pisa, ha parlato a margine della trasmissione “La voce degli spogliatoi”, in onda sulle frequenze di 50 Canale, soffermandosi, tra i tanti temi, anche sul pari di ieri contro il Chievo, sul caso Marconi-Obi e sul momento che i ragazzi di D’Angelo stanno attraversando. Queste le sue parole da TuttoPisa.com:
“Sono stati anni lunghi con tanti momenti belli ed alcuni brutti. La retrocessione del 2017, forse sbagliando, non la sentiamo tanto nostra: i punti di penalizzazione furono decisivi e quando acquistammo il club sapevamo che non ci sarebbero stati comminati. Pensavamo che stabilizzare una società avrebbe portato benefici alla squadra, invece quella valutazione fu errata ma se siamo qua oggi è anche per quello. Adesso guardiamo avanti e pensiamo ai prossimi 4 anni“.
“C’è stata una crescita nelle ultime gare ma eravamo e siamo convinti delle potenzialità della squadra. In alcuni momenti ci sono state critiche verso squadra ed allenatore secondo me eccessive, nel periodo in cui i risultati non arrivavano ci sono stati anche alcuni condizionamenti. Ci siamo compattati e come società siamo stati vicino a loro, eravamo convinti che con il lavoro i risultati sarebbero arrivati e auspichiamo di continuare così. I ragazzi ci tengono tanto, i tifosi lo sanno e ci stanno vicino: ci saranno ancora momenti delicati ma tutti devono rimanere vicino alla squadra: non è solo la società ma tutto l’ecosistema che aiuta il Pisa“.
Sul silenzio stampa delle ultime settimane: “Non un silenzio stampa ma la volontà di fare quadrato tra di noi perchè abbiamo ritenuto importante rimanere al nostro interno. Determinate invenzioni e strumentalizzazioni che nei momenti di difficoltà infastidiscono, per quello che hanno fatto questi ragazzi e questo staff qualche jolly in più gli sarebbe dovuto. La volontà di cercare il pelo nell’uovo e strumentalizzare situazioni negative porta a parlare o scrivere troppo“.
Sul 2-2 di ieri contro il Chievo: “E’ stata indubbiamente una partita dalle due facce. Nel primo tempo abbiamo avuto le occasioni migliori trovando meritatamente in vantaggio e trovando poi il raddoppio ad inizio ripresa. Poi nonostante il Chievo avesse più possesso palla non c’era la percezione che potessero segnare. Poi il gol è arrivato su palla inattiva, noi siamo rimasti in dieci ed a quel punto la gara è cambiata“.
Chiusura sul brutto caso Marconi-Obi: “Siamo una società seria e abbastanza rispettata, che realmente da importanza a valori importanti come quelli etici e di fair play. Arbitro non ha sentito nulla, procura federale non ha sentito nulla, microfoni televisivi non hanno sentito nulla. Il battibecco c’è stato ma non ci sono stati insulti, soprattutto a sfondo raziale, ma forse il Chievo negli ultimi anni non è stato un esempio per questo e non ci facciamo dare lezioni da una società pluripenalizzata negli ultimi anni“.