Cosenza, Lazaar: “Sono convinto che ci rialzeremo. Il Benevento e Vigorito meritano la A. Sul mio futuro…”
COSENZA LAZAAR – Achraf Lazaar, terzino del Cosenza, si è raccontato in una lunga intervista concessa al giornalista Nicolò Schira, parlando di tantissimi temi: dall’Emergenza Corona Virus all0biettivo salvezza con il club calabrese, passando per gli anni a Palermo e Benevento. Eccone una parte da TMW: “Sono a Cosenza e sto in casa, come devo […]
COSENZA LAZAAR – Achraf Lazaar, terzino del Cosenza, si è raccontato in una lunga intervista concessa al giornalista Nicolò Schira, parlando di tantissimi temi: dall’Emergenza Corona Virus all0biettivo salvezza con il club calabrese, passando per gli anni a Palermo e Benevento. Eccone una parte da TMW:
“Sono a Cosenza e sto in casa, come devo fare tutti in questo momento. Mi raccomando state in casa perché la salute è troppo preziosa! Passo le giornate in casa, mi sto allenando per restare in forma grazie ai consigli dei miei personal trainer”.
“Amo l’Italia, è la mia patria calcistica. Volevo tornare in Italia in estate e pur di farlo sono sceso di categoria. Come mai Cosenza? Ho trovato un progetto serio e un direttore molto preparato come Trinchera, che è stato bravo a convincermi. Peccato per la posizione della mia squadra in classifica, ma sono convinto che ci rialzeremo e salveremo. Dialetto calabrese? Quando parlano in cosentino stretto faccio fatica, ma ho giocato 4 anni a Palermo perciò un po’ lo capisco. Io parlo più il milanese…”.
“A Palermo sono stati anni meravigliosi. Arrivo in Sicilia nel gennaio 2013 e Iachini dopo una settimana mi lancia subito titolare. Abbiamo fatto una cavalcata fantastica, battendo anche il record della Juve. Eravamo uno squadrone straordinario: c’era Sorrentino in porta, Morganella e Andelkovic dietro, un talento puro come El Mudo Vazquez, gente del calibro di Dybala-Belotti-Lafferty davanti. Quella B era di un altro livello rispetto a oggi. Onestamente con tutto il rispetto del Benevento di quest’anno non c’è paragone con il nostro Palermo. In quegli anni in B c’era gente come Dybala, Verratti, Insigne, Immobile. Un altro mondo: adesso bastano 6 mesi fatti bene e sali di categoria. Vi dico solo che l’anno dopo con la stessa squadra della B siamo arrivati a un passo dalla qualificazione in Europa League. Che rimpianto non essere arrivati in coppa col Palermo! Lo seguo sempre anche adesso: è una piazza che merita tanto e spero possa tornare al più presto in Serie A. Sono stati anni bellissimi in rosanero”.
“Mi ispiravo a Roberto Carlos. Ho fatto un gol alla sua maniera in Udinese-Palermo: guardavo tanto i suoi video per studiare il modo in cui calciava. Mi piaceva molto anche Maldini per come difendeva”.
“Vigorito? La trattativa per il mio passaggio al Benevento l’abbiamo fatta su FaceTime. È lui il vero segreto del Benevento. Ci sono pochi presidenti seri e appassionati come lui. Mi è stato molto vicino, lo considero un secondo padre e sono contento possa tornare in A col Benevento. Se lo merita per i tanti sforzi e investimenti fatti”.
“Il Benevento è una bella squadra, ma devo fare un nome in particolare dico Nicolas Viola. Lo conosco bene, abbiamo giocato insieme ed è un ottimo regista. Può fare bene anche in A”.
“Il direttore Trinchera mi ha chiesto una mano per convincere Rivière a venire a Cosenza, essendo amici io e lui. Così mi sono speso in prima persona: ho fatto un po’ da mediatore per portarlo in rossoblù. Siamo entrambi qua per tornare al top e tornare in alto. Vogliamo salvarci col Cosenza”.
“Prima voglio lasciare il segno a Cosenza, aiutando la squadra a salvarsi. Poi punto a tornare in Serie A”.