Cremonese, Bisoli: “Quando sono arrivato la situazione era delicata. La chiave di svolta? La forza della squadra”
Pierpaolo Bisoli, tecnico della Cremonese, è arrivato nel club grigiorosso con un unico obiettivo: la salvezza. Traguardo raggiunto e a BMagazine ha parlato di questi mesi nel club lombardo: “Quando sono arrivato la situazione era molto delicata. Eravamo terzultimi, la squadra era stata costruita per altri traguardi. I giocatori hanno dimostrato di avere qualità umane […]
Pierpaolo Bisoli, tecnico della Cremonese, è arrivato nel club grigiorosso con un unico obiettivo: la salvezza. Traguardo raggiunto e a BMagazine ha parlato di questi mesi nel club lombardo: “Quando sono arrivato la situazione era molto delicata. Eravamo terzultimi, la squadra era stata costruita per altri traguardi. I giocatori hanno dimostrato di avere qualità umane e tecniche importanti. Abbiamo trovato la quadratura e cominciato a girare ad una media altissima. Abbiamo fatto quasi due punti a partita conquistando la salvezza con un turni in anticipo. Quest’anno il 4-3-3 ha funzionato. A Cremona ho trovato una squadra con cinque, sei esterni importanti e ho voluto provare a valorizzarli. A me piace molto giocare col treuqartista, ma senza i giocatori adatti è inutile insistere ed imporre un sistema. A obiettivo raggiunto, nelultima partita ho giocato col trquartista e direi che l’esperimento ha funzionato dato che Gaetano ha segnato due goal. L’anno prossimo il 4-3-3 sarà la base, ma non so se giocherò sempre col trequartista. Credo che una squadra debba avere sempre almeno due sistemi di gioco rodati. Il mio concetto di gioco? Credo che la cosa più importante sia il lavoro di squadra che deve prevalere ed essere funzionale alla valorizzazione del singolo. Lockdown? Quando sono arrivato la squadra e la piazza erano demoralizzati. Ho detto ai gioctaori che erano importanti e ho provato a rdare un po’ di autostima. Durante il lockdown tenere sul pezzo i giocatori non è stato facile, è stato bravo il mio staff a mantenere alta la concentrazione. Dopo la sosta ci siamo con i ragazzi ci siamo conosiuti molto meglio a livello umano. Abbiamo capito quanto fosse bello lavorare inieme e condividere uno spogliatoio. Poi abbiamo lavorato molto a livello fisico, quasi una preparazione bis, e lo abbiamo fatto bene dato che abbiamo avuto un solo infortunio. Giocare ogni tre giorni non è stato facile, il lavoro più dificile è stato mentale. Non puoi staccare mai, non hai tempo per metabolizzare una sconfitta e per goderti una vittoria. Dopo la sconfitta con il Cosenza ho capito che avevo fatto qualche errore e che dovevo correggerlo. Ho chiesto ancora più sacrifici, meno spettacolo e più concretezza. La Cremonese dell’anno prossimo? Partiamo da quello che abbiamo costruito in questi mesi crcano di migliorare sia singolarmente sia come squadra. Possiamo fare meglio sia a livello di sacrificio che di mentalità. Costruiremo una rosa all’altezza così che tutti possano avere spazio. In primo luogo dobbiamo pensare a migliorare il piazzamento di quest’anno, poi vorremmo lottare per altri traguardi.”