Ecco le sue parole, riportate da Cuoregrigiorosso.com:
«Ogni volta che si gioca un derby ci sono due partite distinte: quella esterna, a cui i tifosi tengono tanto e che è legata al club, e poi quella in campo. Noi dobbiamo pensare solo ed esclusivamente al campo. Affrontiamo una squadra in salute e con valori nonostante gli ultimi risultati, sono esperti, fisici e forti. Sicuramente è uno step da superare e affrontare con il piglio giusto».
L’AVVERSARIO – Pecchia prosegue nella sua analisi del Brescia: «Il reparto offensivo è di alto livello, ma non solo. I giocatori che ha hanno un vissuto straordinario. Creano e subiscono tanto, dovremo preoccuparci di essere più concreti e spingere per quanto riguarda l’ultima zona del campo, ripensando anche a quello che è successo domenica scorsa quando abbiamo avuto la possibilità di spezzare l’equilibrio. La squadra deve saper vivere i diversi momenti della gara, imparando a gestire il pressing avversario». Il Settore Ospiti del Brescia è ad un passo dal tutto esaurito, e il tecnico conosce l’importanza della sfida per i tifosi grigiorossi: «Dev’essere sentito, dare i giusti stimoli e il giusto entusiasmo. Noi tutti, ragazzi compresi, viviamo la città. Deve avere il giusto peso, poi affronteremo la gara sapendo che vale tre punti, stop».
IN PORTA – Il mister non si sbilancia mai sulla formazione iniziale, tantomeno quando si parla di portieri. Con il recupero a pieno regime di Carnesecchi, Sarr potrebbe tornare in panchina: «Gestisco 30 ragazzi e devo mantenere alto il livello di prestazioni. Sarr è entrato in un momento complicato, facendo cose importanti. Marco è giovane, forte e l’ha dimostrato, ma per giocare devono essere tutti nelle migliori condizioni, in quel caso allora faccio scelte tecniche e di valore. Se mancano quelle viene tutto in secondo piano – spiega Pecchia. – Ha lavorato, sta migliorando e poi vedremo. Ha superato il momento di ripresa e sarà a disposizione, era rischio buttarlo subito dopo l’infortunio. Fallou ha fatto grandi cose, mostrare il coraggio che ha mostrato in queste partite non è scontato, considerando che non giocava da un po’. Ha mostrato la sua professionalità».
SCELTE – Il tecnico grigiorosso annuncia che l’unico assente sarà Deli, che negli scorsi giorni ha svolto lavoro differenziato: «La squadra è in buone condizioni, a parte Ciccio che ha avuto un problema ma presto sarà in gruppo. Abbiamo messo altro lavoro nelle gambe, Castagnetti sta dando continuità al lavoro e sono tutti in buone condizioni. Mi fa piacere perché tutti mi danno ottime sensazioni e posso fare scelte che mi permettano di tenere alto il livello della prestazione a prescindere da chi scende in campo». Sul alcune critiche ricevute per le formazioni iniziali poco convincenti, Pecchia spiega: «Io tengo conto dei ragazzi e del lavoro visto in settimana. La percezione che si può avere dall’esterno dipende dai punti di vista, li rispetto, li accetto e non me ne faccio un gruccio. Io devo pensare all’anima e allo spirito della squadra, pur consapevole che il pubblico o la stampa possano non apprezzare le scelte iniziali. Le scelte sono condivise solo dopo, ma io devo pensare a quello che succede prima».
FORMAZIONE – Dopo l’ottimo ingresso con il Benevento, Fagioli e Buonaiuto si candidano ad un posto da titolari: «L’approccio del secondo tempo è sotto gli occhi di tutti, al di là di Fagioli e Buonaiuto tutta la squadra ha tenuto alla grande. L’approccio è stato giusto, poi l’evento straordinario ha cambiato la rotta della gara e ci abbiamo messo 10′ per riprendere le distanze. Per domani è cresciuta la condizione di Fagio, Buonaiuto sta bene e è stato fuori solo per questioni tecnche. A volte è difficile da accettare per i ragazzi, ma sappiamo qual è il nostro compito». Sui difensori, che per come gioca Pecchia devono essere molto veloci: «La scelta del centrale o di altri la faccio in base alle condizioni di ciascuno. Ravanelli è molto veloce, anche Meroni ha avuto un grande approccio. Io devo scegliere vedendo gli allenamenti, tutti fino ad ora hanno dato un segnale importante quando chiamati in causa».