Monza, Dany Mota: “Ci aspettano partite toste, dobbiamo dare fondo a tutto ciò che abbiamo. Juve U-23? Mi allenavo anche con la prima squadra e da CR7 ho imparato tanto”
DANY MOTA MONZA – Quando c’è, si sente eccome. Dany Mota Carvalho è l’uomo in più del Monza. A suo vantaggio parlano i numeri: secondo miglior marcatore della squadra con 6 gol, 5 assist e 79 dribbling riusciti (primo in B davanti a Bajrami dell’Empoli staccato a 46). Inoltre nelle 5 gare in cui l’attaccante […]
DANY MOTA MONZA – Quando c’è, si sente eccome. Dany Mota Carvalho è l’uomo in più del Monza. A suo vantaggio parlano i numeri: secondo miglior marcatore della squadra con 6 gol, 5 assist e 79 dribbling riusciti (primo in B davanti a Bajrami dell’Empoli staccato a 46). Inoltre nelle 5 gare in cui l’attaccante era assente, i brianzoli non hanno mai vinto.
«Forse non è un caso – ammette il ventiduenne portoghese alla Gazzetta dello Sport -. Ma ora i successi personali devono passare in secondo piano. Abbiamo avuto un periodo difficile per cui stiamo concentrati sul presente e l’immediato futuro, ci aspettano partite toste. Salernitana fuori e Lecce in casa subito alla ripresa: quanto credete ancora al secondo posto e alla Serie A diretta? Sono scontri diretti con squadre che ci stanno davanti, dobbiamo dare fondo a tutto ciò che abbiamo o addirittura trovare risorse inaspettate. Boateng, Balotelli, Gytkjaer, Maric… tanti campioni lì davanti, tutti con meno gol di lei. Sono davvero orgoglioso di giocarci insieme. A Balotelli ruberei la letalità. È un “Matador” come lo chiamo io: mezza palla, un gol. Errori? Lavoro tanto proprio sulla “mezza palla, un gol”. Devo migliorare sotto porta, concretizzare di più per quanto creo. In questo mi stanno aiutando molto il tecnico Brocchi e tutto lo staff. Come gruppo, invece, dobbiamo migliorare pensando partita dopo partita. E vediamo dove saremo l’anno prossimo».
«Giovani? Sì ma da soli non andiamo da nessuna parte. Le giocate e i gol sono frutto del lavoro di gruppo. Under 21? Contro Davide e Pirola sarà una partita bella, anche da vedere. Per me sarà “la partita del cuore”, il mio primo e ultimo Europeo con l’Under, contro l’Italia che è la mia casa da tanti anni. Entella? Ho provato, mi sono allenato con loro e alla fine, anche se molto giovane, ho deciso di rimanere per realizzare il mio sogno di bambino: diventare un calciatore. Anche Zaniolo ha messo in luce lì le sue qualità, in modo anche inaspettatamente rapido. Gli infortuni purtroppo fanno parte del nostro mondo ma sicuro ne uscirà perché è un grande giocatore. E un buon amico. Juve U-23? I sei mesi in bianconero sono stati molto formativi perché mi allenavo anche con la prima squadra. E poi c’era il mio idolo Cristiano, da cui ho imparato certe cose. Tutto perfetto per me».