Cosenza, l’ex De Paola: “Guarascio deve riscattare Tutino, lui è l’uomo giusto per avvicinare la gente allo stadio”
L'attaccante rossoblu ha realizzato 17 reti in campionato
Una salvezza messa in cassaforte, due partite per sperare ancora in qualche piacevole sorpresa.
Parliamo del Cosenza e della sua stagione vissuta sull’otto-volante. La parte iniziale del campionato era stata caratterizzata, infatti, da tanto entusiasmo grazie ai nuovi arrivi (su tutti il gradito ritorno di Tutino) e dalle rinnovate ambizioni del presidente Guarascio. Poi una fase calante, e diversi risultati altalenanti hanno portato la società bruzia a decidere l’avvicendamento tra mister Caserta e mister Viali. L’incubo play-out spazzato via grazie agli ultimi risultati ed ora, come dicevamo, la possibilità di inseguire anche degli insperati playoff. Luciano De Paola, ex centrocampista dei rossoblù, è intervenuto sulle colonne del “Corriere della Calabria” per parlare del futuro del numero 9 dei Lupi della Sila e della stagione dei cosentini. Ecco le sue parole:
“Parto dal presupposto che Gigi è stato un’icona a Cosenza. Conosco bene Saurini che ha allenato Tutino nella Primavera del Napoli e mi ha parlato molto di lui. Mi ha detto che è un giocatore particolare che se trova l’ambiente giusto e il calore dei tifosi fa la differenza come pochi. Cosenza è la sua piazza. Non so se riuscirà a raggiungere Gigi perché per me Gigi è stato l’apoteosi del calcio cosentino per l’attaccamento, la serietà e l’equilibrio. Ma può avvicinarsi”.
Ancora su Tutino. “Se Guarascio vuole continuare a fare calcio a Cosenza, non ha alternative, deve riscattarlo. Tutino è diventato il simbolo di questa squadra. Penso che un imprenditore scaltro e intelligente qual è lui, capisca bene che un affare del genere potrà solo giovargli. Tutino è l’uomo giusto per avvicinare la gente allo stadio e se si lascia partire, tanti tifosi si allontaneranno per sempre”.
Sulla stagione. “Il Cosenza quest’anno è fortissimo, la squadra più forte che ha costruito Guarascio. Soprattutto dal centrocampo in su. Il problema è che Cosenza è una piazza importante, il “San Vito”, che oggi si chiama “Marulla”, è uno stadio pesante e devi avere una grande personalità per starci dentro, altrimenti puoi andare in difficoltà. In passato lì hanno giocato elementi del calibro di Marulla, Zunico, Napolitano, Ciccio Marino e tanti altri. Il Cosenza di oggi ha una qualità immensa. Ha un leader e finalizzatore come Tutino, ha Marras che mi fa impazzire e mi ricorda Strefezza, e poi ancora Florenzi, Calò, D’Orazio, tutti giocatori bravi. Però, quando arrivi in momenti delicati della stagione, bisogna essere pronti a tenere la barra dritta. Questa cosa qui secondo me un po’ quest’anno è mancata”.