Spal, Delneri: “Bisogna pensare una gara alla volta. Ferrara deve lottare per grandi obiettivi”
Il pensiero di Delneri sulla Spal
Ad osservare da vicino la Spal nell’ultima gara contro il Cittadella c’era anche l’ex biancazzurro Gigi Delneri. Intervistato da Il Resto del Carlino, Delneri ha detto la sua riguarda alla vittoria della Spal e in generale ha parlato della complicata stagione dei ferraresi.
Ecco le parole di Delneri:
È stata una partita difficile per la Spal, figlia del momento complicato che sta affrontando.. Quasi una gara decisiva, che alla fine i biancazzurri hanno vinto con merito. E mi auguro che quei tre punti possano portare in dote tanta serenità, la qualità che alla fine fa sempre la differenza per centrare i vari obiettivi. Ferrara è una piazza che deve lottare per obiettivi importanti, e le aspettative inevitabilmente sono elevate. Venturato e De Rossi hanno trovato tante difficoltà, nonostante il primo sia tra gli allenatori più esperti e bravi della categoria e il secondo un ex campione del mondo preparato e pieno di entusiasmo.
Bisogna pensare una gara alla volta, senza fare tabelle: ci sono 30 punti in palio e può succedere di tutto. La squadra c’è, l’allenatore in passato ha già fatto bene in questa categoria: l’importante è non deprimersi e credere nel lavoro quotidiano. Nainggolan e Fetfatzidis hanno portato qualità, personalità ed esperienza, caratteristiche di non poco conto. Qualcuno temeva che Radja se ne andasse dopo l’esonero di De Rossi, ma ci si dimentica che certi atleti hanno tanta passione e orgoglio. Mi risulta che lui voglia fortemente tornare protagonista nel calcio italiano, quindi sono convinto che darà un contributo importante alla Spal“.
Un pensiero sulla B
“La cadetteria è particolare, un torneo che premia chi non si fa prendere dall’entusiasmo e non si deprime. Serve pazienza, come in campo. Il calcio è una questione di spazi, e a parte il Barcellona di Guardiola in pochi vincono col palleggio. È più facile farlo attraverso difesa e ripartenze, e naturalmente con la qualità dei singoli. E non è un caso se allenatori pragmatici come Bisoli e Castori siano ancora tra i migliori interpreti di questa categoria”.