Palermo, Di Francesco: “Possiamo competere per la A. Perché sono qui? Il City Group ha facilitato la scelta”
Parla l'attaccante
Federico Di Francesco, attaccante del Palermo, è intervenuto ai microfoni di “Casa Palermo“, in onda su “Radio Time“. Ecco quanto raccolto da mediagol.it: “Serie A? L’obiettivo è quello di essere competitivi fino alla fine, penso che qui ci siano i presupposti: è un gruppo sano fatto di ragazzi sani, persone che hanno vinto campionati, c’è tutto per fare bene poi sta a noi. Sarà il campo il giudice, noi daremo tutto e ci faremo trovare pronti, sicuramente abbiamo un gruppo coeso che cercherà di dare tutto per il Palermo.
Concorrenza? Sicuramente non ci sono titolari, siamo tutti indispensabili e abbiamo tutti un livello simile, questa è bello. La competitività ci permette di migliorare ed è quello l’importante. Mio obiettivo? Io guardo più l’obiettivo di squadra che è quello di fare una grande annata con il Palermo e di conseguenza se raggiungi quello ne giovano tutti, poi se farò bene ancora meglio. Mi piacerebbe visitare Palermo che è una città meravigliosa e non vedo l’ora di stabilirmi qua e conoscere bene la città. Musica? Mi piace sia la musica commerciale sia il resto. Il mio cantante preferito, però, è Lucio Battisti. Che canzone vorrei ascoltare prima del fischio d’inizio? Con il nastro rosa di Lucio Battisti.
Il mio esordio? Il migliore che potessi sperare, incredibile segnare al debutto dopo cinque minuti. Segnare sotto la curva è stata una grande emozione. Cosa ho detto a Soleri? Gli ho detto che nove attaccanti su dieci avrebbero tirato, che è stato carinissimo ad avermi passato la palla e che adesso gli devo una cena al più presto. Perché ho sposato il progetto Palermo? La società mi ha voluto fin da subito e mi ha colpito l’entusiasmo e il calore, oltre l’organizzazione che c’è. Penso che anche il fatto che ci sia il City Group abbia facilitato questa scelta, poi il Palermo è una grande piazza. Ricordo quando guardavo le partite del Palermo in Serie A, con i vari Miccoli, Pastore, Ilicic, Cavani, Amauri. Erano partite belle contro grandi squadre e per un giocatore giocare per una piazza così penso sia la cosa più bella“.