Chievo, Di Gaudio: “Sensazioni positive, dovremo remare tutti nella stessa direzione”
DI GAUDIO CHIEVO – Antonio Di Gaudio, fresco di passaggio al Chievo Verona, ha parlato quest’oggi attraverso i canali societari: “Le prime sensazioni sono state assolutamente positive, ne parlavo ieri con la mia famiglia. L’ultima partita che ho giocato è stata la finale playoff ad agosto, ma ho avuto la fortuna di allenarmi costantemente. Spero […]
DI GAUDIO CHIEVO – Antonio Di Gaudio, fresco di passaggio al Chievo Verona, ha parlato quest’oggi attraverso i canali societari: “Le prime sensazioni sono state assolutamente positive, ne parlavo ieri con la mia famiglia. L’ultima partita che ho giocato è stata la finale playoff ad agosto, ma ho avuto la fortuna di allenarmi costantemente. Spero di ritrovare la migliore condizione quanto prima, perché voglio dare il mio contributo a questa società. Difficilmente un calciatore riesce ad assorbire un periodo in cui stai fuori, ma devo mettere al servizio della squadra ciò che ho dentro. Utilizzerò fino all’ultima goccia di sudore per il Chievo, altre squadre mi hanno cercato ma nessuna come quella clivense.
Cosa serve per la promozione in Serie A? Ho vinto quattro campionati con quattro compagini diverse e ognuna aveva il proprio perché. Bisogna essere lucidi anche quando le cose non vanno bene. Il gruppo deve essere unito, serve serenità ma non bisogna accantonare la responsabilità necessaria nelle partite che contano più delle altre. Tutti dovremo remare nella stessa direzione, perché arriveranno momenti negativi ma dovremo essere bravi a superarli, dato che in Serie B la continuità è fondamentale.
Aglietti? C’è stima reciproca umana e professionale. Il mister per me è stato fondamentale nell’esperienza all’Hellas, ma anche quest’anno sta facendo molto bene. È un martello, bisognerà solo seguirlo per coronare il sogno di tutti. I calciatori vivono di questo: obiettivi, fame, la volontà di arrivare in Serie A e giocare contro Cristiano Ronaldo. Tutto ciò con l’umiltà alla base. Il gol per un calciatore è importante ma, allo stesso tempo, conta essere decisivi e non giocare per strappare una sufficienza.
Seguivo il Chievo perché mi piace il modo di giocare di Aglietti, molta gente si aspettava altre squadre davanti, ma il Chievo con la propria classe operaia è riuscito ad arrivare in certe posizioni, ma il bello arriva adesso: questi mesi saranno decisivi, ovviamente non bisogna esagerare con le pressioni, inoltre il gruppo mi sembra composto da ragazzi molto intelligenti e determinati, con obiettivi precisi“.