Alessandria, Di Masi: “In B tutte le partite saranno finali”
DI MASI ALESSANDRIA SERIE B – Il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi ha rilasciato una lunga e interessante intervista a Tuttosport nella quale ha parlato della promozione in B e anche di passato e futuro. Queste le sue parole: “Dal primo giorno che ho messo piede al Moccagatta, il 6 febbraio 2013. Quel giorno avevo […]
DI MASI ALESSANDRIA SERIE B – Il presidente dell’Alessandria Luca Di Masi ha rilasciato una lunga e interessante intervista a Tuttosport nella quale ha parlato della promozione in B e anche di passato e futuro. Queste le sue parole:
“Dal primo giorno che ho messo piede al Moccagatta, il 6 febbraio 2013. Quel giorno avevo detto che, in dieci anni, avrei portato i Grigi sul podio del calcio piemontese. Abbiamo anticipato un po’ i tempi, ma dietro c’è un percorso di crescita. La mia convinzione non è mai cambiata, quando ad agosto 2020, mi sono esposto pubblicamente, ho pronunciato quella frase “il campionato lo vinciamo noi” qualcuno ha pensato che avessi esagerato o, comunque, avessi caricato troppo l’ambiente di pressioni, ma era la mia idea forte, una certezza anche in una stagione che sarebbe stata difficile, senza il pubblico, con incognite e costi legati al Covid. Ci ho creduto anche dopo la sconfitta a Como: io sono convinto che, se non avessimo vissuto quella settimana difficile, con i casi di Covid al pochi giorni dalla partita, saremmo arrivati anche psicologicamente più forti, perché, comunque, quella partita avremmo potuto anche pareggiarla, e fosse entrata l’occasione all’inizio della ripresa, anche vincerla. E dopo Salò ho pensato che l’avremmo recuperata, perché questa squadra ha sempre espresso il meglio se i risultati erano obbligati. Più complicato è stata, per me, il ritorno con l’Albinoleffe perché è un po’ nel dna dell’Alessandria faticare a confermare anche una qualificazione ipotecata. Ora sarà fondamentale costruire una identità forte, avere una riconoscibilità. Questo è il vero cambio di passo che dobbiamo fare. In C, spesso, si cerca il giocatore importante, perché c’è la necessità di vincere e di farlo in tempi rapidi, con il rischio anche di snaturarsi. In B saranno tutte partite come la finale e conterà essere sempre riconoscibili, essere squadra con determinate caratteristiche. Se c’è l’identità si cambia di meno e possono anche cambiare pochi interpreti, se ci sono punti fermi”.