Lecco, Di Nunno: “Foschi si era montato la testa e l’ho mandato a casa. Mercato? Forse ne vendo dieci”
Il presidente del Lecco, Paolo Di Nunno, ha parlato della sfida contro il Bari, di mercato di riparazione e non solo
Il presidente del Lecco, Paolo Di Nunno, ai microfoni di Tuttomercatoweb.com, ha parlato della gara contro il Bari, dell’esonero di Foschi e del mercato.
Ecco le sue parole
Origini pugliesi ma… – “È come tutte le altre partite, ogni gara ha una storia a sé. Cerchiamo di batterle tutte. Sono pugliese ma non è per questo che mi interessa battere Bari. Magari lo battiamo lo stesso, ma non importa che sono pugliese”.
Il motivo dell’esonero di Foschi – “Abbiamo mandato via l’allenatore che si era montato la testa fin sopra i capelli. Così ho deciso che dovevo mandarlo a casa. Era fuori di testa. Aveva vinto i playoff e pensava che la B fosse uguale alla C. Poi non andava più d’accordo con il nostro secondo allenatore che vedevo che sapeva lavorare bene. Così ho dato la squadra in mano alla coppia Malgrati-Bonazzoli e siamo contenti”.
Sulle mosse di mercato – “Il nostro direttore sportivo Fracchiolla deve dare una mano ai miei figli, Cristian e Gino. Andremo a pescare qualcosa di buono. Ma ne devo mandare via dieci, per prenderne tre. Cercheremo di fare il massimo. Magari ne diamo via, alla fine, cinque o sei…”
La promessa e il futuro – “Se non porto a casa la salvezza mi impicco ( sorride, ndr). Poi valuteremo il futuro. Magari un giorno venderò, ma non ad americani, a gente come me”.