Extra B – Avellino, Biancolino prepara il derby: “No ad euforia e ansia, vale 3 punti come le altre! Cionek fuori? Un peccato, così come togliere altri”
Le dichiarazioni del mister biancoverde in vista della gara contro il Benevento
Scontro ad alta quota in quel del Girone C di Serie C: l’Avellino di Raffaele Biancolino sfida nel derby campano la capolista del gruppo del centro-sud, ovvero il Benevento di Gaetano Auteri. Gli irpini sono distanti dalle Streghe solo sei lunghezze, e una vittoria nella super-sfida li rilancerebbe a pieno titolo nella lotta al vertice.
Mister Biancolino ha cercato di stemperare gli animi bollenti, predicando calma e ragionamento. Una gara simile potrebbe essere decisa da un episodio o un dettaglio, dunque servirà massima lucidità. Di seguito le dichiarazioni integrali, riprese da TuttoAvellino.it e TMW.
PREPARAZIONE – “Ci arriviamo bene, la settimana è andata via preparando nel miglior modo possibile la gara. Sappiamo che è una partita importante, come abbiamo fatto le altre, quindi la voglia di vincere c’è in tutte, in questa ovviamente di più essendo una gara sentita”.
RECUPERI – “Ci sono buone possibilità di recuperare qualcuno, abbiamo un altro allenamento oggi per vedere le loro condizioni”.
FORMAZIONE – “Pensiamo al nostro gioco, sulla mia idea di calcio. Però ovviamente studierò anche le qualità dell’avversario, che vanno valutate. Ma noi dobbiamo insistere sul nostro gioco e sulle nostre qualità”.
SANGUE FREDDO – “Il passaggio mentale per preparare questa gara è importante, non bisogna farsi prendere dall’euforia e dall’ansia. Sappiamo che è una gara particolare, è un derby, ma vale sempre 3 punti. Giochiamo come tutte le altre partite. Sappiamo che ci teniamo tutti, i tifosi, la società”.
CIONEK – “E’ un peccato toglierlo ovviamente, come è un peccato togliere Liotti, o Frascatore. Cionek è un giocatore importante, può dare tanto, la nostra è una squadra importante che può fare bene”.
CASO GORI – “L’ho vissuto sulla mia pelle, riscaldarsi per tanti minuti e poi non entrare, oppure entrare al 90′ è brutto, ma fa parte del gioco. I ragazzi devono andare in mezzo al campo e dare tutto”.