Catanzaro, Coulibaly: “Voglio aiutare la squadra. Ecco come mi hanno convinto a venire Scognamillo e Pigliacelli”
Le dichiarazioni del classe 1999, nuovo acquisto delle Aquile
Giorno di presentazioni a Catanzaro: oggi è il turno di Mamadou Coulibaly, mediano senegalese arrivato in Calabria durante il penultimo giorno di calciomercato. Neanche il tempo di arrivare e familiarizzare con spogliatoio e ambiente, che era già ora di esordire: al 78′ di Catanzaro-Carrarese, il classe 1999 ha vestito per la prima volta la maglia delle Aquile in gare ufficiali.
Dopo il debutto, sono arrivate le prime parole rilasciate ai microfoni del club giallorosso: l’ex Salernitana ha anche svelato ciò e chi lo ha convinto a sposare il progetto del Catanzaro. Di seguito le dichiarazioni integrali, riprese da CalcioCatanzaro.it.
PRESENTAZIONE – “Sono venuto a Catanzaro con l’obiettivo di dare una forte mano alla squadra, ma anche di imparare tanto dai miei compagni. A convincermi infatti è stato il progetto importante che si sta costruendo, ma anche il bel modo di giocare della squadra. Ho tanta voglia di fare bene”.
AMBIENTE – “E’ stato molto emozionante, c’è un ambiente che spinge tanto, come piace a me. C’è tanta pressione, i tifosi sono un tutt’uno con la squadra e questo ambiente aiuta molto, dà una carica che non si può spiegare, che spinge ad andare oltre i propri limiti”.
L’AFFONDO DECISIVO DI SCOGNAMILLO E PIGLIACELLI – “Quando il mio procuratore mi ha parlato dell’opportunità di venire qui ho spinto tantissimo perché si concretizzasse. L’anno scorso, quando ero nel Palermo e abbiamo giocato contro, ho parlato molto con Scognamillo, che mi ha spiegato bene quanto qui ci sia un gruppo unito e ci si senta a casa, è una cosa bellissima. Poi mi ha convinto anche Pigliacelli, che mi ha confermato le cose belle che mi aveva detto Stefano”.
SERIE B – “Le difficoltà di questo campionato emergono quando si sottovalutano gli avversari. Qualunque squadra può vincere una partita, non si deve mai pensare di aver già vinto prima di affrontare una neo-promossa o una squadra che non ha grandi nomi. Ogni settimana, partita dopo partita, bisogna lottare e cercare sempre di superare i propri limiti”.