Bari, Magalini: “Episodi arbitrali? Chieste delucidazioni, ma si coprono a vicenda. I fondi USA hanno drogato la B!”

Il Bari, malgrado i segnali di ripresa mostrati nelle ultime uscite, ha da rammaricarsi per alcuni risultati maturati ad inizio anno. Dei punti che andavano presi, e invece sono sfuggiti di mano in maniera totale oppure in parte: alcuni per distrazioni, altri per episodi arbitrali controversi e che hanno fatto discutere.

Di questo e altro ha tuonato il DS Giuseppe Magalini, che ha svelato un retroscena riguardante la richiesta di spiegazioni per il rigore non concesso nel pareggio contro la Cremonese. Intervistato da RadioBari, Magalini ha parlato anche dell’imminente gara, che porrà di fronte ai Galletti il Catanzaro, sua ex squadra. Di seguito le dichiarazioni integrali, riprese da PianetaBari.com.

RUOLO E VICE – “Mi piace lavorare sul campo, guardare dal vivo i giocatori che seguo. Non che non mi fido degli algoritmi, mi faccio studiare i giocatori ma poi devo arrivare io con l’osservazione personale. Sono contento di aver trovato Di Cesare, mi aiuta con la squadra e lo spogliatoio“.

EPISODI ARBITRALI – “Ci siamo fatti sentire nel palazzo per avere chiarimenti. Ci hanno chiuso la porta in faccia, non come avremmo voluto. Ci piacerebbe che ci dicessero che qualche errore c’è stato, ma c’è una copertura reciproca. Abbiamo avuto più episodi che ci hanno penalizzato, ma non posso pensare che ce l’hanno con noi, dobbiamo essere superiori“.

SFIDA CON IL CATANZARO – “Lì ho fatto due anni bellissimi, per noi comunque sarà una partita importante. Non sono preoccupato dall’avversario, ma vorrei tre punti per la classifica. Non conosco i loro problemi, ma hanno un organico di valore. Hanno vinto poco ma subendo pochissimi gol e appena due lunghezze in meno rispetto a noi“.

AVVIO STAGIONALE – “Siamo convinti di avere dei valori. In Serie B bastano due partite fatte bene per andare in alta classifica e altrettante per riportarti al punto di partenza. C’è la consapevolezza della forza di questa squadra ma dobbiamo dimostrarlo. Non so dove arriveremo, il campionato è un po’ drogato dai fondi americani con cui non si poteva competere“.