Spezia, Elia: “Momento difficile, ma in Serie B con due vittorie cambia tutto. D’Angelo ha portato serenità”
Salvatore Elia, duttile esterno dello Spezia, si è raccontato in un’intervista concessa ai microfoni de Il Secolo XIX. Queste – riprese da CalcioSpezia.it – le sue affermazioni: «Sono arrivato alla Spezia il giorno dopo lo 0-3 di Catanzaro con la contestazione già in atto, il mio più grande rammarico è di non aver ancora potuto […]
Salvatore Elia, duttile esterno dello Spezia, si è raccontato in un’intervista concessa ai microfoni de Il Secolo XIX. Queste – riprese da CalcioSpezia.it – le sue affermazioni:
«Sono arrivato alla Spezia il giorno dopo lo 0-3 di Catanzaro con la contestazione già in atto, il mio più grande rammarico è di non aver ancora potuto incontrare i nostri tifosi».
LO SPEZIA – «Conoscevo lo Spezia, società ambiziosa. Noi abbiamo a disposizione tutto per allenarci bene».
SITUAZIONE DIFFICILE – «La situazione non è positiva, ma sono convinto che possiamo invertire la rotta anche grazie al nuovo mister. D’Angelo l’ho sempre affrontato da avversario, penso che stia portando la giusta serenità nel gruppo, ci tiene vivi, tranquilli, dice che il campionato è lungo. La B è così, la conosco bene, bastano due partite vinte e cambia tutto».
LOOP NEGATIVO – «Sono abituato così: se perdi ti incavoli, ma poi riparti, qui nello spogliatoio erano già amareggiati ad avvio di stagione per la retrocessione, poi perdevi la partita e c’era un ulteriore strascico. Così non te ne tiri fuori, è un loop negativo, se perdi una partita devi resettare sennò non ne esci».
SU ALVINI – «Lo devo solo ringraziare perché aveva dato informazioni positive per me, è anche merito suo se sono qui. Lo ricordo comunque come un ottimo tecnico, che non ha raccolto quello che meritava, una persona che viveva ogni sfida in modo incredibile, ecco forse anche con troppa tensione».
LA POSIZIONE DA TERZINO – «Nasco esterno alto, è il mio ruolo naturale, ma a Benevento, ad esempio, più per necessità che per scelta giocavo quasi sempre terzino destro. Ad essere sincero, premesso che per giocare starei anche in porta, dovendo scegliere un ruolo ora in B mi sono accorto che fare il terzino mi piace perché quando prendi palla hai campo aperto, anche se devi stare molto più attento perché basta una piccola disattenzione, ma ripeto anche per come gioca mister D’Angelo con il 4-3-1-2 o il 4-3-2-1 preferirei partire da dietro. Ma in tutti i ruoli mi devo riadattare dopo essere stato fermo un anno».
TIFOSI – «Per adesso non l’ho vissuta bene perché quando sono arrivato era già contestazione, ogni partita finiva tra le proteste, quindi non me la sono ancora goduta. Il tifo mi piace, ma ora non c’è rapporto di alcun genere per la situazione di classifica, spero di poterli abbracciare al più presto dimostrando con i fatti che teniamo a questa maglia come loro»