Entella, Boscaglia: “Abbiamo trasformato energia in rabbia dopo l’anno scorso. Benevento fuori portata”
ENTELLA BOSCAGLIA – Roberto Boscaglia, allenatore dell’Entella, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della “Gazzetta dello Sport”. Ecco quanto affermato: “Riguardo alla stagione passata, era stata una grande cavalcata con tantissimi alti e pochissimi bassi, nonostante vincere in C sia difficilissimo. Dopo la mancata ammissione in B abbiamo trasformato quella rabbia in energia positiva. In […]
ENTELLA BOSCAGLIA – Roberto Boscaglia, allenatore dell’Entella, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della “Gazzetta dello Sport”. Ecco quanto affermato: “Riguardo alla stagione passata, era stata una grande cavalcata con tantissimi alti e pochissimi bassi, nonostante vincere in C sia difficilissimo. Dopo la mancata ammissione in B abbiamo trasformato quella rabbia in energia positiva. In questa stagione, invece, dopo un ottimo inizio c’è stata una flessione nella parte centrale del girone, prima dell’impennata a fine andata. Sarebbe quasi stupido parlare di risultato frutto della programmazione: anche le altre squadre programmano, eppure… La verità è che abbiamo mantenuto l’intelaiatura importante della stagione scorsa, e su questa abbiamo inserito qualche elemento. Nessun segreto: solo lavoro, spirito di abnegazione e compattezza di squadra. Direi innanzitutto che la capolista è una squadra fuori portata per tutti, ben allenata, ma costruita per obiettivi importanti. Nel caso del Pordenone, bisogna fare loro i complimenti. Stanno facendo un grandissimo lavoro, vengono da un anno importante in serie C e, com’è successo per l’Entella, hanno cambiato poco, e lavorano su una struttura conosciuta. Per il resto direi che la classifica rimane molto compatta, com’è normale in B. Il calcio è un gioco di squadra, nessuno vince e perde da solo. Se penso che Messi e Ronaldo si mettono a disposizione dei compagni, non può esistere categoria in cui un giocatore faccia la primadonna. Se uno ha caratteristiche importanti, bene, ma le metta a disposizione della squadra. Le partite si vincono in 14, 15, anche in 20 giocatori. Non c’è un elemento che faccia perdere o vincere una gara. Tutti possono essere importanti anche giocando solo un minuto. Questa è la mia legge: decido io quanto devi giocare, ma tu dimostrami che puoi stare in questo gruppo. Ora cambiano gli orizzonti? Nient’affatto, si lavora esclusivamente per arrivare alla salvezza. Sull’argomento sono intransigente”.