Cagliari, senti Esposito: “Fidati di Ranieri. La Serie A? Si può ma senza fare calcoli. E su De Rossi…”
L'ex attaccante del Cagliari, Mauro Esposito, ha parlato sia di Ranieri che di De Rossi senza dimenticare il suo passato in terra sarda
L’ex attaccante del Cagliari, Mauro Esposito, ai microfoni del Corriere dello Sport, ha parlato del suo ex allenatore Claudio Ranieri e del suo ex compagno di squadra Daniele De Rossi entrambi ai tempi della Roma. Ora si sfideranno l’uno contro l’altro in una gara quella tra Cagliari e Spal molto importante per il futuro.
Ecco le sue parole
Su Ranieri e sulla scelta della società di puntare su di lui – “Un tecnico che non ha certo bisogno di presentazioni e che ha fatto bene anche in piazze importanti. Bada sempre molto al pratico, cercando un gioco che arrivi ai risultatati. Alla Roma abbiamo fatto bene concedendo sempre poco perché puntava soprattutto su una squadra quadrata, corta, pronta a lottare su ogni pallone. E lui chiedeva questo anche ai giocatori di talento. Credo sia l’allenatore ideale. È un tecnico vecchio stampo che può sembrare un sergente di ferro ma che ha un ottimo rapporto con i giocatori. Ha vinto tanto, ha esperienza, sa bene il fatto suo”.
Su De Rossi – “Era un capitano, un leader anche in campo. A differenza di Totti che era un capitano silenzioso, un compagno del quale bastava solo uno sguardo perché tu fossi pronto a sacrificarti, Daniele dava spinta, carica. Da Francesco non ti aspettavi quell’incitamento per la squadra anche se ha grandissima personalità. De Rossi gridava, aveva una parola per darti coraggio, in campo e nello spogliatoio. Sono certo che farà bene”.
Il confronto – “Ranieri ha quell’esperienza che in una piazza esigente come Cagliari può fare la differenza. Sa leggere le partite come pochi. De Rossi ha dalla sua l’entusiasmo di un tecnico che si affaccia in un nuovo mestiere, ha voglia di far bene”.
Inizio complicato del Cagliari – “Decisamente no, considerato la squadra che l’anno scorso aveva a disposizione. Difficile da fuori capire cosa sia successo perché i rossoblù non erano certo inferiori ad altre squadre che si sono salvate. Piuttosto mi sarei aspettato un Cagliari più in alto in classifica adesso”.
Sulla promozione diretta – “Se pedalerà senza fare calcoli, pensando partita dopo partita. Questo torneo è lungo e difficile con tante sorprese dietro l’angolo. Forse in pochi si sarebbero aspettati il Frosinone in testa. Ma ora il Cagliari, come facemmo noi, dovrà sfruttare al meglio i suoi campioni e puntare a muovere sempre la classifica”.
Nostalgia del passato – “Mi manca tutto di Cagliari. Sono stati anni splendidi, ho conosciuto tanti amici sia tra i compagni, come Conti, Suazo, Abeijon, Langella, che in città. Ho tenuto un grande legame con tutti e se è vero che credo di aver dato anche io qualcosa, ho ricevuto in cambio tantissimo. Poi come dimenticare il clima, le passeggiate al Poetto”.