Dino Fava a PSB: “Gorini? Già in campo si vedeva quanto fosse bravo tatticamente. Breda è fin troppo una brava persona. Su Castori…”
Le parole di Fava ai nostri microfoni
Dino Fava, bomber esperto che ha militato sia in Serie A che in B, in forza attualmente alla Sessana, è intervenuto al nostro format sulla Fiera del Calcio, in onda tutti i lunedì alle 17 su Twitch. Di seguito le sue parole a PSB.
Nel tuo Varese hai giocato con Gorini. Che compagno è stato e ti aspettavi una simile evoluzione del suo percorso?
«Edo è un ragazzo meraviglioso, squisito, con lui mi sono trovato subito bene. Avevamo una bella squadra quell’anno, ricordo che perdemmo la finale play-off contro la Triestina che mi portò poi in Serie B, perché in quella gara feci doppietta. Salirono di categoria per uno scellerato passaggio all’indietro di un nostro compagno. Edo è sempre stato un professionista eccezionale e il suo percorso non mi meraviglia, già in campo si vedeva quanto fosse bravo a livello tattico, ci dava consigli preziosi, il classico difensore non solo bravo a difendere ma anche con una certa impostazione tattica. Lo sto seguendo e mi fa enormemente piacere per lui quello che sta facendo».
Tu hai incontrato Castori, esonerato ad Ascoli, prima di raggiungere il traguardo di secondo allenatore con più presenze nella storia della Serie B. Le ultime esperienze forse ci hanno detto che il suo ciclo nel calcio sta per terminare. Che ricordi hai? Secondo te il suo tipo di calcio può ancora incidere in B o fa parte del passato?
«Castori l’ho avuto a Salerno il primo anno di Serie B, con lui abbiamo fatto davvero bene. Avevamo una squadra buona, ma di 11-12 giocatori tra cui Fusco e Di Napoli, eravamo secondi in classifica, andando oltre le nostre possibilità. Avemmo una leggera flessione fisica visto che giocavamo sempre gli stessi e lui fu esonerato, secondo me, in maniera non giusta. È un ottimo motivatore, riesce a tirare fuori il meglio a livello di prestazione in campo. Penso che dovrebbe un po’ aggiornarsi, anche se non conosco precisamente il suo livello attuale visto che parliamo di 15 anni fa. Conosceva molto di calcio ed è stato un tecnico che si è avventurato sempre in situazioni difficili, particolari: forse il fatto che riesce a pungolarti caratterialmente è un aspetto che lo aiuta molto quando subentra in corsa. Il calcio comunque è cambiato tantissimo ed è difficile dirti attualmente se lui è ancora adatto».
Un altro allenatore che hai conosciuto e di cui si parla troppo poco, ma che spesso arriva da subentrante e fa miracoli è Roberto Breda. Secondo te cosa gli manca per farsi conoscere dal grande pubblico e avere l’occasione di allenare una squadra da promozione, che possa giocarsi le sue carte per salire in A? Ad Ascoli lo scorso anno ha fatto una rimonta impressionante salvandosi con disinvoltura; a Terni quest’anno ha ereditato da Lucarelli una squadra depressa, in netta difficoltà e adesso si sta giocando una salvezza che sembrava insperata. Qual è il tuo giudizio su quanto detto e che ricordi hai dell’uomo e del professionista?
«Adesso ti do subito una risposta che ti fa capire tutto: bisognerebbe fare una fusione tra Castori e Breda e viene fuori un grande allenatore. Si compensano a vicenda. Ad esempio Mister Breda è fin troppo una brava persona in alcune situazioni, sa tanto di calcio però secondo me gli manca quella “cazzimma” per fare il salto. Ricordo che con noi subentrò, fece bene ma in alcuni frangenti doveva essere più tosto, più deciso, invece era troppo accondiscendente e questa cosa qua secondo me la paga».