Fini: “Brescia-Salernitana match delicato e apertissimo”
Michele Fini, ex calciatore e adesso allenatore, ha parlato ai microfoni di SalernitanaNews. Il tecnico, attualmente vice di Diego Lopez negli uruguaiani del Peñarol, ha ripercosso alcune delle tappe della sua esperienza con la maglia della Salernitana fornendo inoltre molteplici spunti circa il campionato cadetto. La discussione parte dal match di giornata, quello che contrapporrà […]
Michele Fini, ex calciatore e adesso allenatore, ha parlato ai microfoni di SalernitanaNews. Il tecnico, attualmente vice di Diego Lopez negli uruguaiani del Peñarol, ha ripercosso alcune delle tappe della sua esperienza con la maglia della Salernitana fornendo inoltre molteplici spunti circa il campionato cadetto. La discussione parte dal match di giornata, quello che contrapporrà i campani alla capolista Brescia: “Sarà una partita delicata per entrambe le squadre. Il Brescia deve riconfermarsi lì su in alto. Il progetto delle rondinelle è stato studiato a tavolino dal presidente Cellino, sono primi non per caso. I granata, invece, devono confermare le buone cose viste contro il Cittadella. Bisogna continuare a muovere la classifica in ottica salvezza. Sarà comunque un match apertissimo. Ho letto che c’è questa spaccatura tra gran parte della tifoseria e la stessa società. I tifosi granata sono esigenti, hanno una passione che la definirei sudamericana. Attualmente sono in Uruguay, e ciò che vedo qui l’ho già visto a Salerno. Penso che i calciatori abbiano bisogno della propria gente, a prescindere dai problemi con la società. Il sostegno deve essere sempre massimo, così come accadeva ai miei tempi. Sono anche favorevole allo sciopero, ma fuori dal rettangolo di gioco (ride, ndr)”.
In chiusura arriva un passaggio sulla sua esperienza a Salerno: “Ho ricordi indelebili. Chiudo gli occhi e sento ancora l’aria che si respirava a Salerno l’anno della promozione in Serie A. Quando entrai la prima volta all’Arechi, capii sin da subito cosa si sarebbe potuto creare. Rimasi impressionato. Ho avuto episodi, però, anche sfortunati per qualche incomprensione. Avrei voluto dare di più per la maglia granata, ma per motivi non miei non ci riuscii”.