Sampdoria, il membro del CdA Fiorella: “C’è sempre qualcuno che dice di saperne più di te. Possibile creare realtà virtuose”
Fiorella fa il punto della situazione Samp
Il membro del CdA della Sampdoria Raffaele Fiorella ha parlato al quotidiano Secolo XIX facendo il punto sulla situazione societaria dei blucerchiati.
Queste le sue dichiarazioni, riportate da Sampnews24:
“Ho una società di consulenza che si occupa di ristrutturazione aziendale di grandi imprese. Manfredi e Radrizzani cercavano questo profilo per la Sampdoria, ma lontano dal mondo del calcio, non inficiato da logiche di tifo o di sistema. Il 3 agosto è emerso il mio nome, con altri 2 o 3. Sono stato intervistato prima da De Gennaro e poi da Manfredi e Radrizzani. Il giorno dopo sono entrato nel CdA. Accettando, ho condiviso la sostenibilità del piano e avuto la disponibilità fin dall’inizio degli investitori a supportarlo con ulteriori immissioni di denaro se necessario. Hanno avuto grande coraggio prima della sentenza di omologa del piano di ristrutturazione a mettere 6.5 milioni di denaro fresco, non una banca o in continuità come nel passaggio da Garrone a Ferrero. Sarebbe costato un terzo in meno fallire e ripartire dai dilettanti. Un fallimento si porta almeno dieci anni di conseguenze, civili, penali, per tutti quelli che negli anni hanno gestito il club. Per non parlare del dolore dei tifosi. I miei mandati vanno da uno a tre anni, poi spetta alla proprietà riconfermare o no. Vengo dal mondo della finanza. Per ogni domanda mi aspetto risposte con un razionale sottostante. Il mondo del calcio vive invece sull’assioma “abbiamo sempre fatto così”. Ho dovuto un po’ reimpostare il modus operandi interno della società. E poi… ho scoperto che nel calcio c’è sempre qualcuno che dice di saperne di più di te, che ti vuole dire come devi fare. Ma non solo di tecnica o di tattica. La fede dei tifosi. ora so che c’è una fede al di là del razionale. Me lo ha insegnato la Sud, tutto il Ferraris, cantando sotto la pioggia per novanta minuti. Ora i primi quindici della partita li passo a guardare i nostri tifosi. Il punto di costo sostenibile lo si definisce quando entri a regime e ci vuole un anno pulito. Oggi siamo passati dalla A alla B, inquinati dalle logiche di paracadute, dai vecchi contratti, da un mercato fermo. Si può rispondere a settembre 2024 se saremo ancora in B. Nella meravigliosa ipotesi della promozione in A, a settembre 2025. Certo non possiamo più permetterti certe spese e certi ingaggi. Devo rispondere a degli azionisti, nessuno vuole buttare del denaro. Bisognerà sfruttare gli elementi creativi, oggi andarsi a prendere dal Barcellona un giocatore in prestito (Pedrola) è tanta roba. Lo stai facendo per altri? Si, vero. Ma lì bisogna formare un tavolo collettivo e arrivare a definire nuovi accordi con le leghe superiori per monetizzare la valorizzazione dei prestiti. Anche se il calcio è cambiato, è ancora possibile creare realtà virtuose. Penso al Lecce. L’equilibrio economico finanziario sul quale stiamo lavorando ci fa stare tranquilli e sereni per quest’anno e il prossimo. Avendo poi due sessioni di mercato bloccate, sicuramente non ci potrà essere un indebitamento sproporzionato. Fermo restando che il mercato è bloccato in senso lato, le entrate ci possono essere ma devono corrispondere alle uscite. Abbiamo una rosa larga, va bene per la A, ci sono margini di manovra per fare qualche operazione. Ritengo penalizzante il blocco delle due sessioni. Ci vorrebbe maggiore coerenza e allineamento tra il codice della crisi e le norme federali. I nuovi strumenti della crisi hanno permesso alla Sampdoria di non fallire, però i regolamenti federali ti puniscono: due giri di mercato bloccati. Bisognerebbe aprire anche in questo caso un tavolo con le istituzioni. E poi la soluzione è prevenire, secondo me“.