Foggia, Iemmello a DAZN: “Foggia piazza che ti fa sentire giocatore. Obiettivo? Salvezza”
IEMMELLO FOGGIA DAZN – E’ tornato a Foggia dopo l’esordio nella massima serie. Amato dalla piazza, determinante in campo, Pietro Iemmello, “Re Pietro” come è stato ribattezzato in casa rossonera, ha rilasciato un’intervista a DAZN. Il rapporto con la città di Foggia, l’attaccamento alla maglia, gli atti intimidatori subiti dopo il derby con il Lecce: […]
IEMMELLO FOGGIA DAZN – E’ tornato a Foggia dopo l’esordio nella massima serie. Amato dalla piazza, determinante in campo, Pietro Iemmello, “Re Pietro” come è stato ribattezzato in casa rossonera, ha rilasciato un’intervista a DAZN. Il rapporto con la città di Foggia, l’attaccamento alla maglia, gli atti intimidatori subiti dopo il derby con il Lecce:
“Foggia è una piazza bella, è una piazza complicata, è una piazza difficile. Ti fa sentire giocatore, ti fa veramente capire il senso del calcio, quello che magari, a volte, in altri posti si perde di vista. Sono particolarmente affezionato a questa città, il calore e l’affetto della gente.”
A proposito degli atti intimidatori subiti: “Era notte, ho visto la macchina in quel modo. Non pensavo al dopo, mi concentravo sul fatto di sistemare quelle cose. Poi il giorno dopo tanta amarezza, tanta delusione, perché comunque penso sia un gesto incommentabile. L’ho rimosso perché poi me lo sarei portato fino alla fine. Non ho mai avuto paura, ma la delusione e l’amarezza c’era e c’è stata: ora non ci penso più. La fascia è stata una cosa bella: ha fatto capire quanto io tenga a questa squadra e a questa città. Penso sia stata la chiusura di questa vicenda.”
“Il campionato di serie B è strano, per quanto riguarda noi queste quattro partite che abbiamo in casa devono essere una spinta in più per poter raggiungere quattro vittorie. Oggi ci mancano 4-5 vittorie per poterci salvare tranquillamente.”
Sull’appellativo di “Re Pietro”: “Mah, non so perché, è nata sul web, penso. Da lì poi si è andato avanti con questo soprannome. Dal secondo “regno”, il sogno deve essere la salvezza, più che un sogno deve accadere a tutti i costi”.