18 Ottobre 2023

Serie B, Foschi: “Il mio esonero caratterizzato da selfie e autografi. La mia simpatia è per la Reggiana ma il cuore è del Lecco”

Luciano Foschi torna a parlare dopo l'esonero dal Lecco

Calcio Lecco 1912

Come nelle più classiche storie d’amore, che si tratti di film, libri o realtà, ci sono dei momenti in cui il rapporto si incrina e si arriva ad un punto in cui, per un motivo o per un altro, diventa impossibile andare avanti. In sostanza è quello che si può raccontare di Luciano Foschi, eroe di un Lecco che ha fatto la storia ritrovando la Serie B, per poi essere salutato ai primi segnali di difficoltà in cadetteria. Intervistato dalla Gazzetta di Reggio, Foschi ha fornito la sua versione di un rapporto che comunque non sarà mai cancellato, e di un amore che resta intatto nei confronti del Lecco.

Ecco le sue parole:

“Non posso che ringraziare i tifosi, i dirigenti e quel meraviglioso gruppo di ragazzi. Una squadra che ho nel cuore, stampato sulla mia pelle e sono sincero: mi auguro che raggiungano la salvezza per non buttare via tutto quello che abbiamo fatto. Ne ho avuti altri di esoneri, ma questo è del tutto particolare e unico. A memoria non ricordo una cosa del genere: solitamente un esonero viene accompagnato da critiche, insulti, offese. Il mio è stato caratterizzato da manifestazioni d’affetto. I tifosi sono venuti, a mia insaputa, con striscioni e fumogeni fuori dal ristorante in cui stavo cenando con mia moglie. In città ho firmato autografi e fatto selfie. Perchè il Lecco è tornato in Serie B dopo 50 anni ed è per questo che mi auguro possa rimanerci. Abbiamo vinto andando oltre le nostre potenzialità e questo è stato ancora più esaltante. Sognavo di esserci per Reggiana-Lecco? É vero, non ce l’ho fatta. Guarderò però la partita da tifoso, avrei preferito essere in panchina ma la guarderò davanti alla tv. La mia simpatia sarà sempre per la Reggiana, ma ora il mio cuore è per il Lecco“.

La Reggiana

“Ci sono partite in cui mi ha dato l’impressione di essere una squadra forte, importante e che può puntare anche ai playoff. In altre circostanze ho visto una formazione che deve pensare solo alla salvezza. Va a momenti, ma quando riuscirà a capire qual è la sua dimensione, prendendo consapevolezza dei propri mezzi, avrà compiuto il salto di qualità. Ha cambiato tanto è vero, ma siamo a metà ottobre e c’è stato tempo per mettere assieme il gruppo. Adesso è arrivato il momento di mostrare la propria identità. Sfida col Venezia? Lagunari più attrezzati ma non significa nulla perchè in questo campionato regna l’equilibrio, che può essere infranto da episodi o da giocate individuali. Non credo che per il Venezia sarà facile affrontare una Reggiana che ha qualità tecniche, forza fisica ed entusiasmo”.

Sulla Serie B

“É un torneo che vive di momenti. Adesso Parma, Venezia e Palermo sono le protagoniste, ma tra un mese i valori e la classifica potrebbero sorridere a Cremonese e Catanzaro. C’è grande equilibrio tra tante squadre di valore, non a caso in questi ultimi anni fino all’ultima giornata non sai chi approda in Serie A e chi scende. La differenza la fanno quei giocatori di categoria superiore, soprattutto in attacco, anche se i bomber sono sempre gli stessi: Coda, Cutrone, Pohjanpalo. Ci sono giovani di talento, nazionali stranieri e tanti altri che potrebbero militare in Serie A. Pensavo, sbagliando, ci fosse meno differenza con la C, in realtà è visibile. É un campionato imprevedibile, dove non si può fare un pronostico e ogni partita è aperta a qualsiasi risultato. L’unica cosa che ho notato è che si cerca sempre di più di annullare l’avversario anzichè sviluppare una propria idea di gioco”.