4 Settembre 2023

Lecco, Foschi: “Dobbiamo lavorare e trovare la nostra identità”

Il tecnico del Lecco, Luciano Foschi, ha parlato dell'esordio amaro contro il Catanzaro. Nonostante la sconfitta, qualche segnale positivo c'è

Calcio Lecco 1912

Il tecnico del Lecco, Luciano Foschi, ha parlato del pirotecnico 3-4 contro il Catanzaro, in cui i padroni di casa sono usciti sconfitti. Rammarico ma anche ottimismo per il futuro nelle sue dichiarazioni.

Ecco le sue parole, riportate da Leccochannelnews.it

“Nel primo tempo siamo stati in bambola e l’abbiamo regalato, soprattutto abbiamo pagato i due mesi e mezzo senza giocare. Abbiamo pagato dazio per l’approccio, ai ragazzi ho detto “benvenuti in Serie B” dove puoi giocare bene ma non puoi accontentarti. In questa categoria ti puniscono: il Catanzaro è bravo e sul 2-2 ci siamo accontentati; se lo facciamo, siamo finiti. Sul terzo gol siamo tornati quelli del primo tempo, forse pensavamo di averla risolta e abbiamo subito su un’azione molto lenta. Una mia squadra deve vincere se fa tre gol: dire che abbiamo perso è dura. Dobbiamo migliorare molto nell’organizzazione e nella fase difensiva, sulla compattezza perché ci sono mancati tanti meccanismi. Ne facciamo tesoro e per fortuna abbiamo 15 giorni di tempo. Ci sono tante cose negative e tante cose positive: siamo belli vivi, abbiamo fatto tre gol a una squadra che ne aveva subito solo uno”.

Bicchiere mezzo pieno“Quando perdo non sono contento. Per essere la prima di campionato, ai miei ragazzi ho fatto i complimenti per lo spirito avuto nel secondo tempo. Questo dev’essere un punto di partenza e dobbiamo meditare sugli errori”.

Ritrovarsi in B“Fino al 29 agosto non sapevamo nemmeno se saremmo stati in Serie B o se saremmo andati a casa: abbiamo aggiustato la testa in tre giorni, abbiamo subito la veemenza e l’organizzazione del Catanzaro. Mi è piaciuta la reazione, meno gli errori commessi: il Lecco l’aveva pareggiata con merito, magari a entrambi serve questa prestazione“.

Alla ricerca di un’identità “Il Lecco deve trovare ancora la sua identità e deve lavorare: non si vince alla prima giornata e non si retrocede alla prima giornata”.