Franco Ceravolo: “Livorno e Spezia situazioni poco felici. Ma c’è tempo per risalire”
CERAVOLO SERIE B – Intervistato da TMW Franco Ceravolo, noto talent scout oltre ad essere stato direttore dell’area tecnica del Livorno e consulente esterno dello Spezia, ha fatto il punto sul campionato cadetto: “Livorno? Non sto vivendo da vicino la situazione, mi viene difficile fare una dettagliata analisi, ma di certo c’è che mi spiace […]
CERAVOLO SERIE B – Intervistato da TMW Franco Ceravolo, noto talent scout oltre ad essere stato direttore dell’area tecnica del Livorno e consulente esterno dello Spezia, ha fatto il punto sul campionato cadetto:
“Livorno? Non sto vivendo da vicino la situazione, mi viene difficile fare una dettagliata analisi, ma di certo c’è che mi spiace vedere un club così importante in una posizione di classifica che non gli appartiene per niente. E’ vero però che il campionato di B, a differenza di altri tornei, è molto lungo, e il tempo per risalire c’è, anche eventualmente sfruttando il mercato di gennaio per dare ulteriori innesti a una rosa comunque importante. Spero si tirino presto fuori da questo impasse”.
“Anche per quanto riguarda lo Spezia, purtroppo si parla di una situazione non felice, ma la società ha una notevole forza economica che può consentirle anche di avere i presupposti per l’approdo in Serie A. Non solo, la squadra è allenata da uno dei tecnici più promettenti che anche lo scorso anno ha fatto bene, e questo, unito alle ambizioni della piazza, non può che essere un punto a favore dei bianconeri. La tifoseria di Spezia, come comunque quella di Livorno, fanno la differenza, e credo sia solo questione di tempo, poi verranno fuori dalla classifica che ora hanno”.
“La B è un campionato ormai molto molto importante con tante squadre davvero molto ambiziose, ma è presto, anche per la classifica molto corta che c’è, per fare bilanci, di quelli se ne può parlare da gennaio in poi. E’ da li che si vedranno i veri valori. Chiaro che club come Empoli, Benevento, Crotone e Frosinone hanno qualcosa in più, ma il campo è il giudice supremo, e non sempre è facile riprendersi, anche il fattore ambientale conta: l’importante è che non subentri l’ansia, perché con quella difficilmente si fa bene”.