Genoa, Gilardino: “Mi fa piacere ritrovare il mio capitano in Nazionale. Vissuti momenti magnifici”
Le parole di Gilardino in vista del Benevento
Gilardino, tecnico del Genoa, ha presentato la prossima sfida contro il Benevento. Ecco le sue parole in conferenza, raccolte da buoncalcioatutti.it:
“Incontriamo una squadra ferita, raggiunta negli ultimi minuti dell’ultima gara. Una squadra che, visti i risultati, non sta attraversando un ottimo momento, ma ha qualità nei giocatori. Basti pensare a Ciano, Improta, davanti hanno grande scelta con Forte o Simy. Sono costruiti per altre posizioni di classifica. Quello che ho chiesto ai ragazzi di concentrarsi soprattutto sull’atteggiamento, sul fare la partita che è la cosa principale. Sulla voglia di sacrificarsi, lottare sulle seconde palle, perché sarà una partita importante. E quando avremo in mano il gioco proporci ed essere propositivi”.
Qual è il rapporto con Cannavaro?
“Mi fa piacere ritrovare il mio capitano in Nazionale. Abbiamo vissuto momenti magnifici. È un bel ricordo. Ci ritroviamo da avversari in panchina. Ora dobbiamo – e devo – pensare alla mia squadra, a quello che ci dice il momento. Un momento positivo per i risultati e l’atteggiamento, ma anche dal punto di vista del crederci sempre ed essere propositivi. Questo deve sempre essere il nostro DNA, il nostro atteggiamento”.
Qualche schieramento sceglierà per la difesa? A tre o a quattro?
“Lo determinano alcune situazioni. Col Venezia, a fine primo tempo e soprattutto nell’ultima parte, ho visto che c’erano situazioni in cui abbiamo faticato a prendere il loro trequarti e quindi hanno creato superiorità numerica sulle ampiezze. Così ho deciso di cambiare atteggiamento. Dobbiamo avere dei principi su cui basare la squadre e al loro interno poter cambiare il modo di pensare dei ragazzi. A quattro marcate a uomo, ma a tre marcate più il pallone o l’uomo? Dipende anche dal modulo tattico con cui ci viene ad affrontare la squadra avversaria, se ha giocatori sulla trequarti o bravi tra le linee. Se si gioca a tre, si ha un tipo di atteggiamento diverso rispetto a quando giochiamo a quattro”.