12 Maggio 2023

Genoa, Gilardino: “Il Grifone per me significa tanto, ho cercato di creare empatia e dialogo nello spogliatoio”

L'allenatore dei rossoblù sulla promozione

 Alla vigilia del match con il Frosinone, il tecnico del Genoa Alberto Gilardino ha voluto parlare della promozione diretta ottenuta settimana scorsa in casa contro l’Ascoli, non negando l’aspirazione da parte dei rossoblù di chiudere la stagione al primo posto, occupato dal Frosinone stesso.

Ecco qui le sue parole, riportate da TuttoMercatoWeb.com: “Abbiamo avuto la fortuna di conoscerci in questi mesi, c’è stata grande correttezza da parte mia nei vostri confronti e viceversa. Delle grandi imprese calcistiche fanno parte tutti, da chi è in campo a chi lavora dietro le quinte e anche voi che siete appassionati. E’ stato un susseguirsi di emozioni incredibile, non avrei mai voluto uscire dallo stadio perchè era uno spettacolo incredibile. Però c’è da pensare alle ultime due gare di campionato e dobbiamo affrontarle nel modo migliore con l’atteggiamento e la determinazione giuste. C’è stata una magia fondamentale per raggiungere questo traguardo condita dal nostro popolo”.

Sulla partita di domani: “Faccio i complimenti a Fabio Grosso, al direttore sportivo e a tutto il Frosinone per la stagione fatta e per la mentalità e organizzazione avute in questi due anni. Hanno creato una struttura e un’organizzazione, oltre a un DNA di squadra, i cui meriti vanno al mister e alla squadra. Sappiamo le qualità e la forza di questa squadra. Dalla nostra, ci vogliamo andare a giocare la partita nel modo giusto cercando di mettere in campo le nostre potenzialità”.

Sulla situazione all’interno dello spogliatoio: “Ho visto in questi giorni i ragazzi mentalmente liberi ma vogliosi come hanno sempre fatto. Mi aspetto questo domani in campo. Mi aspetto una squadra che corra e proponga e si sappia sacrificare”.

Su Fabio Grosso: “Come ho detto prima, sono contento per lui. Perché sono anni che fra A e B e fatto grandi cose e sono contento che abbia raggiunto questo traguardo”.

Sulla partita che ha svoltato la stagione: “Io credo ce ne siano state più di una. La vittoria con la Reggina, o quella con il Venezia e quella di Cittadella. Sono state parentesi fondamentali per il nostro percorso. Ce n’è stata qualcuna che ci ha dato ancora più pensieri positivi perchè questo traguardo sia diventato raggiungibile”.

Sul futuro: “Ora dobbiamo finire il campionato. La testa mia e della squadra è sul finire queste partite nel migliore dei modi. Poi ci sarà modo e tempo per sedersi e parlare. Fondamentali saranno il progetto e la programmazione. Ora aspettiamo di finire il campionato”.

Sulle sensazioni attuali: “Contento e felice anche se il campionato non è finito. C’è meno stress però sono una persona che vive del momento e finché non finisce tutto non ci si accorge realmente di quello che si è fatto. Anche sabato è stata una festa incredibile, sia allo stadio sia sul pullman. E’ stato qualcosa di unico. Ho avuto la fortuna di viverlo da giocatore con la Nazionale. Passione così l’ho vista da poche parti. Siamo riusciti a risvegliare il cuore dei tifosi genoani che hanno sempre avuto la passione e l’amore per questa maglia ma quest’anno siamo riusciti ancora di più a risvegliare questo sentimento”.

Sull’importanza del Genoa: “Significa tanto. In primis mi ha dato la possibilità di rientrare in un ambiente professionistico come quello della Primavera e poi mi ha dato questa possibilità che ho saputo cogliere. Merito mio ma anche di chi ho trovato a lavorare qua, dello staff tecnico e dei miei giocatori. E’ stato un susseguirsi di meriti per raggiungere questo traguardo”.

Sui possibili cambi di formazione: “La volontà è quella di mantenere un’idea di squadra in queste due partite facendo qualche cambiamento per dare spazio e vedere qualche giocatore che nelle ultime settimane ho utilizzato meno”.

Sul tutto esaurito di settimana prossima: “E’ merito di tutti. Siamo riusciti a creare veramente un’alchimia importante con i nostri tifosi e loro ci hanno dato una mano incredibile. Noi siamo stati bravi a trascinarli ma il pubblico ci ha dato una mano a vincere quelle partite in casa sofferte”.

Sull’impronta portata nello spogliatoio: “Credo di esser stato molto corretto, onesto, limpido con la squadra. Ho cercato subito di creare empatia e dialogo. Ho avuto dei giocatore, ed è la fortuna mia è stata di avere giocatori esperti abbinati a giocatori giovani e di prospettiva. Chi ha avuto esperienza mi ha dato una mano, sono stati allenatori in campo. Poi ci devi mettere del proprio come autostima e consapevolezza oltre a portare qualcosa di tattico”.

Sull’impresa compiuta e sul Frosinone: “Io l’ho sempre detto: era un sogno portare il Genoa in A. Abbiamo avuto poco tempo per entrare e modificare strategia e modo di pensare non era tanto. Quindi abbiamo dovuto fare un lavoro importate ma se hai una squadra che apprende e vuole raggiungere questo obiettivo tutto diventa più semplice. Hanno giocatori che sanno interpretare bene le due fasi, hanno giocatori di gamba come Caso, Mazzitelli, Rohden. Dietro hanno giocatori di esperienza. Non so se giocherà Ravanelli. Hanno trovato rapidità nelle giocate. Lavorano molto sulle catene laterali, è una squadra che ha fatto un campionato importante esaltando le qualità e sapendo soffrire in determinati momenti”.