ESCLUSIVA PSB – Garofalo: “Aneddoti su Pandolfi e Vandeputte. Pecchia destinato ai grandi club, mentre sulla Feralpisalò…”
Garofalo ai microfoni di PSB
Artefice – assieme ai compianti Salvatore Sestile e Franco Mango – della rinascita calcistica del Giugliano, compagine che oggi compete nobilmente in Serie C, l’ex direttore generale dei Tigrotti Giovanni Garofalo, ora operatore di mercato con una rete di collaborazioni in essere tra massima serie e Serie B, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, tra aneddoti di un passato non troppo lontano e pareri sulla cadetteria odierna.
Beppe Iachini ha avuto un effetto immediato in quel di Bari, riportando risultati e – come suggeriscono le immagini delle due sfide vinte – fiducia all’interno del gruppo. La stagione dei pugliesi resta, ad ogni modo, piena di crepe, come certificato dai tre allenatori cambiati e una classifica non propriamente piacevole. Come commenti la gestione di Luigi De Laurentiis e la scelte di Ciro Polito?
“Credo che il Bari sia una forte prova della gestione di questa stagione della famiglia De Laurentiis, che sia con i Galletti che con il Napoli hanno commesso – nell’annata in corso – tanti errori. Iachini è un allenatore capace di tirare fuori il carattere dei giocatori, essendo stato anche lui in passato un calciatore di personalità e passionale. Credo, dunque, che sia stata la scelta più giusta della società in virtù della situazione attuale, tenendo tra l’altro in considerazione che anche a livello ambientale le ultime uscite della società non sono state così brillanti, a tal punto da portare Luigi De Laurentiis a distaccardi dalle parole del padre Aurelio, senza dimenticare la presa di posizione del sindaco Decaro. Su Ciro Polito dico che è persona che stimo molto umanamente, ritengo che abbia le giuste competenze e si è soprattutto dimostrato lungimirante su alcuni giocatori, vedi Sibilli”.
Nella tua storia calcistica da dirigente hai incrociato un giovanissimo Jari Vandeputte. Ti va di raccontarci questo aneddoto?
“Ci fu segnalato non appena arrivò alla Viterbese da un amico del compianto Franco Mango, che ci indicò questo profilo, lo vedemmo all’opera nella prima di campionato contro il Prato, segnò e fece assist, era allenato da Mister Bertotto, attuale tecnico del Giugliano. Mi fece personalmente una grande impressione, poi il suo cammino è stato molto importante soprattutto in quel di Catanzaro, dove credo abbia trovato la giusta dimensione. Ad oggi, a mio avviso, è maturo anche sotto l’aspetto tattico per il grande salto in Serie A”.
Sei un esperto di calcio e talenti campani, dunque è inevitabile menzionarti Luca Pandolfi, calciatore che la Turris di Franco Fabiano ha valorizzato ma che in Campania ha giocato anche con Portici e Juve Stabia. Cosa ti senti di dire sul suo rendimento?
“Secondo me Cittadella è l’oasi perfetta per lui, il Direttore Marchetti è capace di fare autentici miracoli ogni anno. Il futuro di Luca non potrà che essere roseo, perché parliamo di un profilo importante, essendo un attaccante moderno e duttile, capace di fare benissimo tanto la fase offensiva quanto quella difensiva. Luca, svelo questo retroscena, in passato – precisamente dopo la sua parentesi in quel di Melfi – fu molto vicino anche a vestire la maglia del Giugliano”.
Il Parma sembrerebbe aver intenzione di anticipare i tempi verso la Serie A, mentre la lotta al secondo posto è serrata. Quale compagine, tra le varie Venezia, Palermo, Como e Cremonese ti ha fatto la migliore impressione?
“Il Parma è una società solidissima, con una rosa di prima fascia che potrebbe far bene anche in Serie A. Credo che l’obbiettivo quest’anno sia ampiamente alla portata dei Ducali, anche perché Fabio Pecchia è un allenatore che prima o poi fara il salto definitivo verso grandi club. Per quanto riguarda le altre, io voterei il Como nel caso in cui dovesse trovare definitivamente continuità, perché non dimentichiamo la proprietà e le potenzialità economiche dei Lariani. Auguro le migliori fortune al Palermo, compagine con una società forte e una tifoseria davvero passionale. La Cremonese è una squadra solida, mentre per quanto concerne il Venezia ad oggi faccio difficoltà a elaborare una disamina chiara, i lagunari nell’ultimo periodo si sono rivelati altalenanti, forse anche per via di una squadra costruita soprattutto sui centimetri: con il primo caldo, a mio avviso, vedremo il Venezia d’inizio stagione”.
Tanto ardimento, pochi punti: la Feralpisalò non riesce a uscire dalle zone rosse. Data la tua conoscenza del direttore Ferretti, che opinione hai dei Leoni del Garda?
“Ci sono tanti fattori da valutare, soprattutto il fatto di non poter giocare nella propria casa, ma in quel di Piacenza, dove alle volte sembra che le gare si svolgano a porte chiuse. Andrea Ferretti nutre della mia grande stima personale, credo che sia un giovane davvero preparato, quando abbiamo parlato ha sempre mostrato grande maturità e conoscenza non solo del calcio Italiano, ma anche quello internazionale, infatti alle fine del mercato stavamo quasi per chiudere un gran colpo di un attaccante giovane, ma purtroppo alcune cose non sono andate come immaginavamo ed è saltato il tutto negli ultimi giorni a disposizione. I Leoni del Garda, a detta del sottoscritto, lotteranno fino all’ ultimo per la salvezza”.