16 Ottobre 2023

Reggiana, Girma: “Vivo per il calcio, fa diventare tutto più facile. É come la vita, un’altalena di emozioni”

Natan Girma racconta la sua storia

C’è un giocatore che con la Reggiana e con la Serie B sta trovando grande feeling e sembra poter crescere ancora di più. Si tratta di Natan Girma, classe 2001 di origini eritree ma cresciuto in Svizzera, un ragazzo per cui il calcio è stato senza dubbio strumento di riscatto. Intervistato dalla Gazzetta di Reggio, Girma si è raccontato a 360 gradi.

Ecco le sue parole:

“Vivo per il calcio, possiamo dire che sono nato con la palla tra i piedi perché a quattro anni ho iniziato a giocare. Quando sono stato chiamato a scegliere tra il calcio e lo studio, non ho avuto dubbi
anche se è stata una scelta difficile e ricca di incognite. Fino a 13 anni ho militato in un settore giovanile di una squadra professionistica svizzera ma non sono stato confermato; così mi sono ritrovato per quattro anni a giocare in un paio di squadre non professionistiche e anche nei vari provini che ho fatto sono
stato bocciato fino a quando,a 17 anni, mi sono ritrovato nella Primavera del Losanna.
Da giocare sul campetto di campagna mi sono ritrovato ad affrontare il Barcellona, che è la squadra per cui faccio il tifo. Ero diventato capitano della squadra ma non avendomi dato la possibilità di fare un
salto di qualità ho deciso di venire in Italia e di ripartire dal Sona, in serie D. Un deciso passo indietro, per poi risalire. Ho vissuto in un quartiere dove c’erano ragazzi di diverse etnie e religioni, ho fatto tanto amicizie che mi hanno aiutato nella mia crescita. Ho apprezzato il progetto della Reggiana che offre una possibilità a ragazzi che arrivano dall’Africa o da altri paesi, non conoscono la lingua, sono persi e solo il
calcio gli offre la possibilità di integrarsi. Con il calcio tutto diventa più facile. Del resto, è anche la storia della mia vita: è un susseguirsi di emozioni, un’altalena di stati d’animo, di occasioni perse e riconquistate.

Il calcio è come la vita: a volte ti viene negata una possibilità di lavoro ma poco dopo hai un’occasione ancora più importante. La cosa importante è credere in te stesso. Sono contento del gol realizzato al Bari per me, per la squadra ma anche perché allo stadio erano presenti i miei familiari e proprio ai miei cugini ho dedicato il gol”.