Genoa, Gudmundsson: “Adoro l’Italia. Genova è bellissima. Con Gilardino è cambiata la mentalità”
Le parole dell'ala islandese
L’ala offensiva del Genoa Albert Gudmundsson ha parlato ai microfoni de La Repubblica di Genova circa il suo primo periodo in maglia rossoblu e del suo ambientamento in Italia e nel calcio italiano. Di seguito le sue parole:
Sull’arrivo al Genoa: “L’idea (nel 2022) era quella di arrivare a fine stagione, scadenza del mio contratto, e vagliare con calma tutte le proposte che sarebbero arrivate, ma abbiamo ceduto davanti all’insistenza di Spors e Blessin. Il progetto era molto interessante e mi hanno convinto a venire subito anche se il Genoa era ultimo in classifica”.
Sull’ambientamento in Italia: “Nessun problema, qui non fa freddo e il cibo è ottimo. Io adoro l’Italia. L’unico problema è la lontananza della famiglia e dagli amici. Dopo Leo è nata anche Maja, sicuramente la prossima stagione mia moglie e i bambini verranno a stare a Genova”.
Sul rendimento al primo (difficile) anno in A e sulla prima stagione in B: “E’ stato un periodo difficile sia per me sia per la squadra, ma non mi sono mai pentito di aver scelto il Genoa. Ho sempre creduto in questa squadra, ero convinto che avesse margini di crescita. Ora i risultati lo stanno confermando”.
Dal Cittadella al Cittadella, le differenze: “Blessin giocava con quattro difensori mentre Gilardino ha scelto di giocare con cinque. Io faccio la seconda punta, questo mi permette di giocare più vicino alla porta e di essere più incisivo. Ma è cambiata soprattutto la mentalità, quando tutta la squadra va nella stessa direzione i risultati vengono per forza”.
Sui rigori e la strana statistica del Genoa di Glilardino (mai battuto un penalty sotto la sua gestione): “Dovrei imparare un po’ di più da voi italiani, avete degli acchiapparigori straordinari. Ma io sono fatto così, l’azione cerco sempre di andarla a concludere”.
Sullo spogliatoio: “Siamo un mix perfetto di anziani di straordinario carisma e giovani che hanno fame. La nostra forza è il gruppo. Sapere che dietro c’è chi partecipa come se giocasse e vorrebbe in campo al tuo posto, ti obbliga sempre a dare il massimo negli allenamenti e dà anche anche la giusta pressione al mister nelle scelte”.
Sulla vita a Genova: “Genova mi piace, ho scelto di abitare in pieno centro per vivere appieno la città. Frequento soprattutto Frendrup, Hefti, Dragusin ed Ilsanker. Un po’ mi manca Galdames che a gennaio è andato alla Cremonese”.