Hellas Verona, Fusco: “Vinto grazie ai valori di questa squadra”
Filippo Fusco, direttore sportivo dell’Hellas Verona, ha parlato quest’oggi in conferenza stampa. Ecco quanto apparso sul sito ufficiale degli Scaligeri: “Volevo ringraziare tutti, il risultato sportivo è importante per tifosi, città e stampa: ascoltare le opinioni ci ha aiutato a crescere e a raggiungere l’obiettivo. E’ stato fondamentale sentire stima e rispetto, mentre le critiche […]
Filippo Fusco, direttore sportivo dell’Hellas Verona, ha parlato quest’oggi in conferenza stampa. Ecco quanto apparso sul sito ufficiale degli Scaligeri: “Volevo ringraziare tutti, il risultato sportivo è importante per tifosi, città e stampa: ascoltare le opinioni ci ha aiutato a crescere e a raggiungere l’obiettivo. E’ stato fondamentale sentire stima e rispetto, mentre le critiche sono state uno stimolo a fare sempre meglio. La condivisione è la chiave per tutti i risultati. Credo che il Verona abbia vinto grazie a valori importanti e non mi riferisco solo a quelli tecnici. La Serie B è un campionato lungo e difficile, non è mai facile risalire subito dopo una retrocessione, abbiamo centrato l’obiettivo senza passare dai play off e siamo felici di questo. Il mercato di gennaio è servito a completare una rosa competitiva fin dall’inizio: già ai primi giorni di ritiro era completa all’80-90%. Poi sono arrivati Bruno Zuculini e Alex Ferrari, due giovani che ci hanno dato una mano importante. Abbiamo dato loro le opportunità e creato le situazioni giuste per avere un maggior rendimento e continuità. Vogliamo andare avanti con questa idea di calcio, di questa stagione ci resta la cultura del lavoro, e una mentalità condivisa da tutti che vogliamo portare anche in Serie A. La bravura dell’allenatore e dello staff è stata proprio quella di alimentare quest’abnegazione, che si respira anche nella sede societaria. Quando ho capito che era fatta? Al 93’ della sfida col Cesena, anche se non ho mai avuto dubbi sulla promozione dell’Hellas. Ho realizzato il tutto quando ho visto le immagini della festa dei tifosi, mi sono sentito svuotato dalle responsabilità che mi ero preso. Sentivo mio il dovere assegnatomi, sono soddisfatto per l’impegno preso nei confronti di tutti. Ci ho sempre creduto, la partita chiave è stata la sconfitta con casa con lo Spezia perché al posto di farsi prendere dallo sconforto, la squadra ha trovato la forza di reagire. Sono stato molto soddisfatto anche nella sconfitta dell’andata col Benevento, lì ho capito che eravamo forti, poi sono arrivate le vittorie e il filotto di risultati positivi. Siamo sempre stati nella prime posizioni, per molto tempo abbiamo avuto il miglior attacco e anche la nostra difesa è sempre stata tra le più forti, questo è dimostrato anche dal rendimento e la qualità del gioco. Vincere non è mai facile, soprattutto quando avverti la pressione, in aggiunta dovevamo fare i conti con le scorie della retrocessione. Senza nulla togliere alla SPAL e al loro campionato, abbiamo dimostrato valori superiori, puntavamo al primo posto. Se ho mai pensato di cambiare allenatore? Mai fatto in passato e a maggior ragione non lo avrei fatto con Pecchia, che a mio avviso può solo migliorare e anche il Presidente è dello stesso avviso, l’ha sempre sentito come una scelta sua. Chiaramente quando si perde può subentrare della delusione, che dura giusto il tempo del post partita. Pecchia è l’allenatore giusto, la squadra si è messa a disposizione accettando il suo stile di gioco. Il futuro? Io e Fabio Pecchia ci sentiamo molto soddisfatti per il traguardo raggiunto, ma le persone ambiziose sanno che i successi vanno subito archiviati per iniziare a pensare a quello che sarà il futuro. Cerchiamo giocatori con valori e di qualità, sia sotto il profilo umano che professionale e tecnico, la continuità è il nostro valore aggiunto. Vogliamo essere persistenti, perché se non si ha continuità non puoi andare avanti. Che ruolo avrà il Verona in A? Nella massima serie ci sono tante fasce, l’Hellas è una neo promossa e l’obiettivo sarà la salvezza. La Serie A è un campionato lungo e difficile, non dovrà venir meno la voglia di vincere e di essere ambiziosi, ovvero proporre la nostra idea di gioco, facendo divertire e creando patrimonio per la società. Il mio ruolo è transitorio e devo dare continuità agli anni precedenti, lasciando qualcosa di positivo a chi mi succederà, spero il più tardi possibile. A tal proposito ringrazio i miei predecessori Riccardo Bigon e Sean Sogliano. Per i parametri Uefa è virtuoso il Club che arriva con gli ingaggi al 50% del fatturato, noi puntiamo a questo. Poi ci sono situazioni pregresse che vanno gestite, il segreto è fare tutto con un occhio rivolto al futuro. Uno dei punti saldi rimane quello del vivaio. Portare la Primavera a Peschiera è stato un bel risultato, la volontà è quella di creare altre. Il gioco di Pecchia? In B il gioco propositivo è difficile, più fisico, solo un terzo delle retrocesse sale l’anno dopo, mentre spesso le neo promosse in B fanno il doppio salto. In Serie A il livello si alza e il calcio manovrato può rendere meglio, tecnica a tattica valgono molto dove in B si punta molto sull’agonismo. In linea di massima puntiamo su calciatori giovani, italiani o che conoscono la Serie A, anche all’estero potrebbero esserci delle situazioni interessanti, durante l’anno abbiamo seguito diversi profili. La priorità è ancora quella di creare le condizioni tali per cui i calciatori giovani e di proprietà possano trovare spazio. Il mio futuro? La mia conferma era contrattualmente prevista, anche se ho sempre lavorato non curandomi di questo dettaglio. Toni? Per lui questo è stato un anno zero, sta a lui capire che ruolo vorrà fare e che spazio ritiene di voler avere, poi la responsabilità delle scelte tecniche sono mie e mi sono sempre assunto le mie responsabilità. Il futuro del Verona? La cosa più importante è avere continuità ed equilibrio nelle scelte. Faremo cambiamenti solo per migliorare e gestire al meglio, cambiare tutto sarebbe un errore. Dobbiamo prendere le tante cose positive che ha questa squadra e migliorarla per renderla competitiva e adatta alla Serie A. Ci sono liste e caselle che condizioneranno le scelte, poi dovremo fare i conti col budget. Dovremo parlare con agenti e calciatori per capire le volontà di tutti, ma se fosse per me oggi confermerei tutti o quasi, quindi godiamoci ancora questo momento. In questo momento non è opportuno parlare dei contratti in scadenza, ci saranno i ritorni dei prestiti in Lega Pro e di Gonzalez che all’Avellino ha fatto molto bene. Su Helander c’è l’obbligo di riscatto da parte del Bologna e l’opzione su Viviani, abbiamo tante altre situazioni da valutare, di incedibile nel calcio non c’è nessuno. Gli arrivi di Bruno Zuculini e di Alex Ferrari? Abbiamo creduto e dato spazio a calciatori che non ne avevano trovato, ripagandoci con prestazioni di livello. Troianiello e Franco Zuculini sono calciatori che trasmettono entusiasmo. Franco è capace di trasmettere la sua grinta ai compagni e al pubblico, Gennaro quando chiamato in causa ha saputo dare la scossa che serviva. Aveva bisogno di sentirsi più giocatore e meno amuleto, se avesse fatto questo passaggio prima sarebbe potuto arrivare in alto. Pegolo? Ha fatto bene ed è cresciuto nel nostro vivaio, è un’opzione. Laner? Devo parlare anche con lui, voglio essere coerente con gli impegni che ho preso. In Serie A giovani come Valoti e Zaccagni possono dire la loro, nonostante la poca esperienza. Stesso dicasi per Bessa, nonostante la retrocessione con il Como ha dimostrato di meritare la massima serie. Pazzini? Con grande umiltà si è calato in una realtà che non affrontava da anni, facendo molto bene. Il suo esempio può essere molto utile ai giovani”.