Bari, Iachini si presenta: “Avevo offerte dalla Serie A, ma mi ha convinto la progettualità di De Laurentiis”
L'esperto trainer marchigiano riuscirà a risollevare le sorti dei pugliesi?
Giuseppe Iachini, neo tecnico del Bari, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa. Queste – riprese da PianetaBari.com – le dichiarazioni del terzo allenatore stagionale dei Galletti:
«Ringrazio LDL perché ha insistito tanto, lo stesso Polito che mi voleva in questo progetto. Se ho accettato con entusiasmo l’ho fatto per 2 motivi: per conoscenza è una piazza in cui si può programmare un percorso da Serie A. Con l’aiuto della città e la nostra gente possiamo tracciare un percorso importante. L’altro motivo è che mio nonno è di Bari, poi lui si trasferì ad Ascoli. È una cosa di cuore. Mia madre ha sangue barese, a lui sono particolarmente legato. Affettivamente mi sento legato, da piccolino mi diceva forza Bari. Mi auguro che tutto vada per il meglio».
Il modulo?
«Abbiamo messi concetti nuovi in questi giorni. Stiamo lavorando al 3-5-2, poi è il campo che ci dice cosa fare. A Palermo è vero che facemmo così, poi facemmo il record di punti»
Come ha visto la squadra?
«Ho visto i ragazzi un po’ abbattuti. Questo atteggiamento fa capire che è questo lo spirito con cui bisogna affrontare l’allenamento. Certe cose bisogna affrontarle durante la settimana e l’allenamento».
Che esperienza le ricorda Bari?
«Di simile non c’è molto. Aspettiamo prima di parlare. Sono subentrato a Brescia e Genova a fine autunno e poi abbiamo vinto il campionato. Non sono mai arrivato a febbraio. Noi stiamo gettando lei basi per dare un progetto tattico e tecnico, per dare sviluppo a quanto facciamo. I ragazzi stanno rispondendo bene. Cercheremo di far crescere questa squadra e questi ragazzi».
La concretezza il suo mantra?
«Bisogna capire il morale dei ragazzi. Ho fatto risultati in Serie A e in Serie B quando sono subentrato, con medie alte. Questo quando le squadre erano figlie mie, cioè come quando ragionavano come l’allenatore. Ci sono momenti dove andremo a fare delle cose. Stiamo iniziando a scalare le montagne».
Che tipo di chiamata si aspettava?
«Mi erano arrivate ipotesi per salvarsi in A, ma non ci credevo a pieno. Non vedevo delle competenze necessarie, amalgama con dirigenza e società e programmazione. Ho avuto offerte dalla B, ma non ho accettato. Aspettavo una piazza come Bari, sono convinto che sono queste le piazze dove si possa costruire».
Che idea si è fatto della Serie B?
«Ho vinto con diversi moduli. Nel calcio conta però l’efficacia, essere una squadra vera. Adesso dobbiamo mettere alcune soluzioni tattiche. Io mi auguro di vedere già delle cose nella partita di domani. Oggi bisogna solo far sì che i giocatori mettano in campo quelle che sono le sue certezze. Metterci dentro la sua passione. Sto insistendo su questi aspetti, affinché i ragazzi scendano in campo con più nozioni possibili».
Come stanno gli infortunati?
«Vincere in Serie A 2-3 partite di fila è difficile. In B una volta che sei inquadrato è più semplice. Noi dobbiamo cercare di poter arrivare a questo. Oggi mi confronterà con lo staff sanitario e capirò se c’è possibilità di utilizzarne qualcuno. Conta l’efficacia, sono elastico, non rigido. ».
Domani conta solo vincere?
«Non pensiamo che il Lecco sia una squadra facile. A gennaio ha cambiato tanto, sono arrivati buoni giocatori di qualità. Bisogna affrontarla con grande attenzione. Dobbiamo pensare di giocare contro l’Inter, da chi parte e chi subentra».
Cosa l’ha convinta?
«Le parole progettuali del presidente. Un percorso che ci permetta di arrivare in alto, insieme, con una unità di intenti. In una piazza come Bari dove sono convinto i tifosi ci daranno una mano. Noi sul campo vogliamo regalargli l’atteggiamento giusto».