IACHINI PALERMO ASCOLI – Giuseppe Iachini, esperto tecnico reduce dalla parentesi al Parma, è intervenuto sulle colonne di Repubblica, soffermandosi sul prossimo incrocio tra Palermo e Ascoli in programma sabato, al “Barbera“, alle ore 20:45:
«I segnali erano inequivocabili: Baldini aveva svolto un ottimo lavoro, l’entusiasmo avrebbe trascinato la squadra, tutto pendeva dalla parte dei rosanero. Il Palermo è destinato tornare tra le stelle. Il calcio è ormai privilegio delle grandi piazze e prerogativa di ragguardevoli investimenti. Il City Group ne accelererà i tempi»
Sull’addio di Silvio Baldini
«Un fulmine a ciel sereno per un legame che sembrava indistruttibile dopo il trionfo nei play-off. Anche l’addio di Castagnini mi ha sorpreso. Non ho una risposta: la società forse aveva altre idee soprattutto sul mercato. Mi è dispiaciuto per Silvio perché amico e professionista bravo, serio e preparato».
Su Corini
«Ora, faccio il tifo per lui. Abbiamo un buon rapporto, consolidato nel tempo e nato tanti anni fa quando io ero il “cagnaccio” della Fiorentina e lui il fenomeno nascente della Juve. Gli faccio un in bocca al lupo perché so quanto tiene a Palermo una piazza alla quale anch’io resterò per sempre legato. Penso sia l’uomo giusto. Ha cominciato alla grande, è amato e sicuramente questa magia continuerà».
Su Bucchi
«Gli auguro le migliori fortune. Ha fatto bene fino ad ora e spero possa continuare».
Per chi tiferà il mister?
«Le rispondo con schiettezza. Un bambino vive come in una favola. Poi si cresce e diventano importanti i colori ai quali ci si sente legati per amicizie e ricordi indelebili. Simpatizzo soprattutto per loro. Come non avere Palermo nel cuore? Ad Ascoli, torno spettatore e tifoso come lo ero da piccolo».
Sulla B
«Tosta e imprevedibile. Sono cresciute le pretendenti alla promozione, insidie in ogni partita. Fra un paio di mesi si potrà capire qualcosa, solo indizi perché tra play- off e play- out non c’è molta differenza».
Sulla campagna acquisti rosanero
«Eugenio ha aggiunto elementi che faranno la differenza. Qualcosa doveva cambiare per aumentare il tasso di esperienza. Saric? Non è facile privarsi di uno come lui e sicuramente i dirigenti vogliono ottenere il massimo dalla cessione per sostituirlo adeguatamente».
Il Palermo può puntare alla Serie A?
«Ci andrei piano. Prima meglio consolidare le basi lasciandosi trascinare dal calore degli ultimi avvenimenti. Non si può caricare il gruppo di responsabilità. La B, del resto, lascia speranze a tutti. Il Palermo ha dalla sua la forza dell’ambiente. Squadre da battere? Intanto Cagliari, Genoa e Venezia, retrocesse da poco. Poi, Parma, Frosinone, Bari oltre alle inevitabili sorprese».
Sui singoli
«Brunori si ripeterà anche in cadetteria? Ha qualità e caratteristiche per poterlo fare. Con Di Mariano, invece, Corini ha scelto bene. Quella rosa è una maglia pesante e ci vuole personalità perché il pubblico pretende. Da palermitano e con questi tifosi per lui il campo sarà in discesa. Segre? Una mezzala che non deluderà, abituata a più ruoli: un centrocampista moderno».
Dybala, Vazquez e Belotti, creature del mister proprio a Palermo
«La scelta di Paulo è stata dettata più da motivi tecnici che economici. Voleva spazio e l’ha ottenuto. Mourinho e la Roma potranno decretarne il ritorno ai massimi livelli. Vazquez, in B, è un lusso. Belotti ha confermato di possedere valori umani e pazienza. Piuttosto, è strano che uno come Andrea debba aspettare per trovare sistemazione».