Benevento, Insigne: “Siamo da Serie A e se penso al San Paolo…”
INSIGNE BENEVENTO SERIE A – Roberto Insigne, fratello del più celebre Lorenzo, ha fatto il punto sulla fantastica stagione del suo Benevento, ironizzando poi sul fratello. L’attaccante napoletano in forza al Benevento, nonché protagonista di questa cavalcata fin qui inarrestabile, ha rilasciato una simpatica intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport toccando alcuni punti […]
INSIGNE BENEVENTO SERIE A – Roberto Insigne, fratello del più celebre Lorenzo, ha fatto il punto sulla fantastica stagione del suo Benevento, ironizzando poi sul fratello. L’attaccante napoletano in forza al Benevento, nonché protagonista di questa cavalcata fin qui inarrestabile, ha rilasciato una simpatica intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport toccando alcuni punti salienti della sua carriera. “Il 13 maggio è una data che non dimenticherò mai. Credo sia stata una delle poche giornate perfette che io abbia mai vissuto. Lorenzo che va in goal e Mazzarri che di punto in bianco si gira verso di me chiedendomi di scaldarmi. E’ stata la prima e l’unica apparizione al San Paolo, vero, ma è stata per me una gioia grandissima esordire in Serie A nello stadio che mi ha cresciuto, in cui da piccolo ho fatto il raccattapalle. Lorenzo in questo periodo di stop lo sento poco – ride – in media ogni ora. Cerchiamo di alleviare l’uno la giornata dell’altro, siamo due burloni. Oltre agli sfottò però ci scambiamo anche utili consigli sulla preparazione da adottare in questi giorni. Non mi sono mai pesati i paragoni, anzi. Lorenzo è uno tra i più forti giocatori del panorama italiano, io sono molto fiero di lui. Lui è sicuramente il più forte. Dalla sua ha sicuramente il fatto di vedere la porta meglio di me. In allenamento cerco molto di seguire le sue gesta e i suoi consigli. E’ il capitano della squadra che tifo, lo stimo moltissimo. In ambito estetico invece sono io il più bello, anche se lui è un fanatico delle firme, in continua ricerca di abiti alla moda. Io in famiglia sono quello più simpatico, più estroverso, lui ha un caratteraccio. Quando è nervoso si fa fatica a trattarlo. Ci sono anche altri due fratelli oltre a noi. Antonio gioca in promozione a Villa Literno, mentre Marco ha smesso già da un po con il calcio, era il più svogliato. Rispetto alla promozione con il Parma qualche differenza c’è, com’è normale che sia. Credo che questa squadra sia maggiormente pronta per il salto di categoria, con qualche piccolo innesto troveremo la giusta quadratura per la massima serie. Le parole del presidente Vigorito poi come dimenticarle? “Se siamo promossi, poi puntiamo alla Europa League“. Ogni tanto penso a come sarà Napoli-Benevento al San Paolo, poi cerco di distrarmi per non andare in confusione. Fatte le dovute proporzioni, credo che Napoli e Benevento si somiglino molto per il modo di vivere il calcio. La gente qui è passionale, ti dà anima e cuore, si vive di calcio. Tornando al nostro campionato, posso tranquillamente affermare come, anche con 22 punti di vantaggio sulla seconda, la nostra concentrazione è sempre massima. Con un mister come Inzaghi sarebbe anomalo il contrario. Tutti i giorni ci scrive su WhatsApp per sapere come stiamo, è fantastico. Come dimenticare poi le parole spese dopo l’unica sconfitta – 4-0 contro il Pescara – che inizialmente ci hanno stranito un po. “Al ritorno sarà meglio per voi che vinciate con lo stesso o con un maggior scarto”, siamo riusciti – ride – anche in questo. La reazione a quell’unica sconfitta ci ha fatto capire che avremmo poi fatto qualcosa d’importante. E’ vero che sono subentrato molte volte quest’anno, la mia capacità è però proprio quella di farmi trovare sempre pronto. Sono un esterno d’attacco, vero, riesco però ad adattarmi anche in altri ruoli. Quest’anno nel 4-3-2-1 mi sto trovando molto bene sia nel ruolo di trequartista che di seconda punta. Lo scorso anno ho fatto l’esterno nel 4-4-2 di Bucchi con compiti anche difensivi, oltre che offensivi. Il mio goal più bello quest’anno credo sia stato quello che ha sbloccato la partita contro il Cosenza. Quello che invece non dimenticherò mai di Lorenzo è il goal segnato ad Anfield. Stavo guardando la partita a casa di Improta, lui è ancora più tifoso di me. Sono certo che Gattuso sia l’uomo giusto per il Napoli. L’unico in grado di sostituire Ancelotti. E’ un tecnico preparato, ha rabbia e personalità da vendere. Il suo 4-3-3, facilmente interscambiabile in 4-5-1 in fase difensiva, ha restituito alla squadra compattezza. Gli esterni offensivi faticano di più, ma è giusto che sia così. Inzaghi e Gattuso – ha poi concluso – credo si somiglino molto per mentalità.