Sampdoria, Ioannou: “Impossibile rifiutare questo club. Passo avanti per la mia carriera”
L'intervista
Le colonne dell’edizione odierna de Il Secolo XIX Genova ospitano la lunga intervista rilasciata da Nikolas Ioannou, giocatore della Sampdoria arrivato in estate dal Como:
“Sono emozionato di essere qui. Certo, ogni calciatore vuole sempre giocare al livello più alto possibile, ma il calcio è fatto anche di cambiamenti. La Sampdoria mi ha voluto, è un grande club che non si può rifiutare. Non ho rimpianti. Non ho pensato che sarei rimasto in B, è un club con una grande storia e una grande tifoseria. Per me è un passo avanti“.
DEBUTTO IN CHAMPIONS LEAGUE – “Quella partita là, contro il Psg di Cavani, Lavezzi, Pastore e Thiago Motta, insieme al preliminare con l’Ajax, restano tra i momenti più alti della mia carriera. Le Coppe sono qualcosa di speciale e mi manca respirare quell’atmosfera. Dieci anni dopo mi sento un calciatore più esperto. Per il resto si può sempre migliorare. E sì, sono soddisfatto. Tutte le scelte sono state le mie. Ho avuto il privilegio di giocare per Manchester United, Apoel, andare in A con il Como. E adesso per la Samp“.
CARRIERA DECISA DA EPISODI – “Non so dove sarei, ma sono felice delle mie scelte. Nel Manchester ero in rampa di lancio. Sono sceso nelle gerarchie, uno dei motivi per cui me ne sono andato all’Apoel. Poi quell’espulsione con il Luton che ha fatto sì che l’allenatore cambiasse idea su di me. Episodi che mi hanno fatto crescere. Ma il calcio è fatto di momenti. A volte bene, a volte male. Bisogna continuare a lavorare e a seguire la propria strada“.
RICETTA PER LA PROMOZIONE – “Un grande gruppo, aiutarsi uno con l’altro. Poi, il resto: la mentalità dell’allenatore, la tattica… e vincere. Tante partite. Negli ultimi tre mesi a Como lo abbiamo dimostrato, eravamo come un singolo, e volevamo vincerle tutte“.
SOPRANNOMI – “Mai avuti da bambino. Me li stanno invece affibbiando da calciatore, Cavallo e Treno, per il ruolo che ho. A Como mi ero rotto naso e zigomo, ho giocato con la maschera, ed ecco subito Batman e Zorro. Non ne ho uno preferito“.
CONSIGLI DEL PADRE – “Che era una grande possibilità, di non guardarmi alle spalle. Lui è sempre stato il mio consigliere, a 11 anni mi aveva spinto a lasciare Limassol per andare a Manchester. Il mondo del calcio è molto complicato, lui lo conosce benissimo“.
“L’Inghilterra per me è “the best” per il calcio. Per gli stadi, il modo di viverlo, non molta
tattica. Ma ora sono focalizzato sulla Samp al 100%“.
CALCIO A CIPRO – “A livello calcistico stiamo migliorando anno dopo anno. La qualità della vita è alta, invito tutti a visitarla. È vero, c’è anche il Muro che divide la parte greca dalla turca, ma non ci sono problemi. E speriamo che presto torni la normalità anche sotto questo profilo“.
“In quel Manchester c’erano anche Rashford e McTominay… Non sono di quelli che parla nello spogliatoio, ma nel campo. Incoraggerò ogni compagno anche se commette un errore, sarò li per loro, combatterò per loro. Mi piace questo ruolo, mi piace la pressione e chissà, se resterò nella Samp a lungo un giorno potrei portare la fascia anche qui“.