Reggiana, Kabashi: “Nesta dice che la testa fa tutto, col Parma ci siamo difesi come ha chiesto”
La mano del mister
Il centrocampista della Reggiana Elvis Kabashi ha rilasciato un’intervista sulle pagine della Gazzetta di Reggio.
“Sto cercando di fare quello che il mister mi chiede e di massimizzare le mie cose per metterle a disposizione della squadra. Certamente devo ancora migliorare sulla posizione in campo, però è solo l’inizio di un percorso.
L’allenatore, che ha giocato in palcoscenici importantissimi, mi ha detto nel 90% dei casi è la testa che fa la differenza e quindi sto cercando di mentalizzarmi. Devo essere forte soprattutto da questo punto di vista se voglio rimanere in categoria.
Per mentalizzarti devi essere consapevole di quello che sei, di quello che dai. Devi riuscire a lavorare sereno e non mollare mai. Questo è quello che magari mi mancava quando ero più giovane: allenarmi al massimo, fare l’alimentazione giusta… Serve un certo tipo di approccio per stabilizzarsi.
Ognuno nel derby ha dato il proprio contributo, avevamo preparato la partita nei minimi dettagli perché sentivamo l’importanza di una gara così e abbiamo dato il 110% come ci aveva chiesto il mister. Difendere bene era una delle priorità per quella partita: andare nei raddoppi, strappare il pallone dai piedi dell’avversario e cercare di aiutare.
Vicino al Vicenza? Mi è stato rinnovato il contratto per due anni e mi sono sempre sentito al centro del progetto. Ovviamente l’infortunio in ritiro mi ha un po’ penalizzato a livello fisico, ma poi sono rientrato e ho lavorato nel miglior modo possibile. Le voci di mercato non mi hanno mai disturbato.
Abbiamo un gruppo fantastico e di giocatori forti. Adesso dobbiamo solo iniziare a vincere qualche partita e poi sono convinto che potremo toglierci delle belle soddisfazioni. La Cremonese è una squadra forte, con giocatori importanti e che hanno giocato tutti in Serie A. Dovremo avere il massimo rispetto e dare tutto, ma con la consapevolezza che anche noi siamo un bel gruppo. Non dobbiamo avere paura di nessuno”.