Reggiana, Lanini: “Le mie qualità si abbinano alla B. Reggio Emilia è casa mia, si merita tutto ciò”
Le parole del bomber degli emiliani
Il bomber della Reggiana Eric Lanini ha parlato in esclusiva ai microfoni di TMW circa la promozione in Serie B dei granata. Di seguito le sue parole:
“La B è un campionato che mi sento molto vicino, perché penso che le mie qualità si adattino bene a quelle di questo torneo. E sono felice di essere riuscito a riconquistarla con questa maglia dopo alcuni anni davvero difficili”.
Sulla permanenza alla Reggiana: “Reggio Emilia la sento come casa e nonostante l’estate scorsa mi siano arrivate proposte economicamente più vantaggiose ho fatto di tutto per tornare nuovamente in prestito qui. E col Parma che mi ha ceduto con un accordo biennale fino alla scadenza del contratto che mi lega a loro. Qui ho trovato un gruppo, una società, una squadra stupenda e sono felice”.
Sulla prima “vera” promozione in B: “Vero, ma in quella del Padova del 2018, essendo arrivato nel mercato di gennaio, non ho recitato un ruolo da protagonista. Qui, invece, ho avuto modo di dare il mio apporto. Anche perché dopo quello che è accaduto lo scorso anno, la promozione di quest’anno è come se racchiudesse due anni in uno”.
Sul momento dopo la sconfitta contro l’Entella: “Dopo lo stop contro la Virtus Entella e i risultati subito successivi ammetto che abbiamo accusato il contraccolpo, ma siamo stati anche bravi a capire che era quello il momento giusto per dare qualcosa di più per prenderci un traguardo che meritavamo davvero”.
Sul momento dopo la vittoria di Cesena: “La vittoria di Cesena. Quei tre punti ci hanno permesso di allungare su una diretta concorrente, ma soprattutto è stato il carattere che abbiamo messo in campo a farmi capire che la strada fosse quella giusta”.
Sul tecnico Aimo Diana: “Se sono tornato a Reggio Emilia la scorsa estate è anche per merito suo, perché volevo continuare a lavorare con lui. Il mister ha delle idee ben chiare e dei principi dai quali non transige, ma sa anche ascoltare il pensiero altrui. Riesce a trovare la chiave giusta per ogni giocatore: in questo modo riesce a tirare fuori il meglio da tutti. Non è un dittatore come, invece, sono alcuni allenatori. In più è una persona estremamente sincera e questa, purtroppo, non è una qualità che viene spesso apprezzata”.ù
Sui festeggiamenti: “Credo che dureranno ancora per un po’. Domenica dopo l’ultima gara daremo il via alle celebrazioni vere e proprie, con i nostri tifosi e il trofeo. Reggio Emilia si è meritata tutto questo”.