Cagliari, Lella: “Le parole di Ranieri mi hanno fatto piacere, do il massimo per dimostrare che ha ragione”
L'outsider
Nel Cagliari che si sta ritagliando un ruolo importante nel finale di stagione c’è spazio anche per un nome inatteso quale Nunzio Lella. Il centrocampista, sfruttando anche diverse indisponibilità nel reparto, sta diventando pedina chiave per Claudio Ranieri. Il calciatore si è raccontato a Centotrentuno.
Ecco le sue parole, riprese dal sito ufficiale del club:
“Cerco ogni giorno di rubare qualcosa ai compagni di reparto, sono giocatori fortissimi, do il massimo negli allenamenti. C’è una sana concorrenza, come è giusto che sia in una Società importante come il Cagliari.
Con la mia Terra d’origine, la Puglia, ho un rapporto fantastico: amo tornare a casa, lì ho i miei amici e la mia famiglia. Vedere i loro visi orgogliosi mi fa capire che sto facendo grandi cose. La Sardegna mi ha adottato: qui da subito sono stato accudito da persone che mi hanno fatto integrare benissimo. Tra Puglia e Sardegna ci sono tanti fattori simili tra cui il clima, un mare stupendo e la gente calorosa. Qui ci sono i nuraghi, da noi trulli, casedde e muretti a secco. Anche le nostre campagne si assomigliano, è stato facile ambientarsi nell’Isola.
Sono arrivato qui nel 2018 in Primavera: è stata un’esperienza fantastica, eravamo un gruppo forte. Poi mi sono trasferito all’Olbia: avevo chiesto alla Società la possibilità di andare a giocare “tra i grandi”, perché secondo me è un passaggio importantissimo, che aiuta un giovane a crescere. Infatti trasferirmi dal campionato Primavera a quello di Lega Pro è stato un grande passo: è nel calcio “dei grandi” che capisci la vera importanza dei tre punti. Non nego siano stati anni difficili e abbastanza impegnativi, ma è stato un triennio fondamentale in cui ho raggiunto il traguardo delle 100 gare con l’Olbia.
Conoscevo già Pavoletti e Deiola dai tempi della Primavera, mi hanno accolto tutti benissimo: i compagni più esperti da subito hanno iniziato a trasmettermi cosa significa indossare la maglia del Cagliari. Sta a noi giovani allenarci sempre al massimo, farci trovare pronti, dimostrare quanto valiamo. La ricetta è il lavoro, mai mollare.
Il Mister dà fiducia a tutti, ci fa sentire importanti. Ha avuto parole di stima nei miei confronti, sentirsi dire certe cose da un allenatore come lui, che tra i tanti successi ha vinto anche una Premier League, non può che fare piacere. Quando un allenatore ti parla così vuol dire che a te ci tiene, quindi io posso solo andare a 110 mila all’ora in campo e dimostrargli che magari ha ragione. Lui ha un occhio di riguardo per i giovani, li sprona a dare il massimo ed è normale che tutti lo seguano. Quando lui parla, tutti lo ascoltano, si dà sempre il massimo in campo.”