Como, Longo: “Il club è ambizioso, ma siamo penultimi. Parlare di A è da presuntuosi”
Il nuovo allenatore del Como Moreno Longo ha parlato in conferenza stampa, presentandosi ad addetti ai lavori e tifosi
Il nuovo allenatore del Como Moreno Longo si è presentato a stampa e tifosi nel corso di una conferenza.
Ecco le sue parole, riprese da TMW:
“Intanto voglio ringraziare e salutare Gattuso, con cui ho un rapporto di stima reciproca. Ci siamo parlati e confrontati, mi spiace per lui e spero che possa risolvere presto i suoi problemi e che possa tornare subito in pista perché è un ottimo allenatore. Ringrazio il Como per avermi dato questa possibilità che sposo con grande entusiasmo. E’ una grande chance per me, voglio trasmettere con energia le mie idee. Buonissime le sensazioni che mi ha dato il gruppo.
E’ iniziato il periodo di valutazione del Como che comunque ho seguito. Alcuni giocatori li conoscevo per averci giocato contro, altri invece sono curioso di valutarli internamente. Per conoscere bene il gruppo bisogna lavorarci a stretto contatto, per capire carattere ed aspetti tecnici. Magari le impressioni dall’esterno possono essere smentite dal campo. Sta a me capire dove intervenire, bisogna farlo velocemente anche per avere una identità riconoscibile. La squadra ha grande potenziale.
La società è stata molto chiara. Hanno ambizioni ed un progetto chiaro. Io per primo sono un ambizioso, infatti non mi pongo limiti e cerco di lavorare al massimo. Il club è concreto, realistico nell’analizzare la situazione. Siamo penultimi, dobbiamo avere la capacità di avere obiettivi importanti ma anche micro obiettivi per l’immediato. Vogliamo anche riportare orgoglio ed entusiasmo fra i tifosi. Questo è il primo passo, la categoria non permette nessun tipo di atteggiamento superficiale. La B, a maggior ragione quest’anno, è un torneo difficile.
Lavorare con calciatori come Fabregas è uno stimolo, può anche arricchirmi come bagaglio tecnico. Ho già vissuto questa esperienza anche in passato come a Torino dove ho allenato grandi giocatori, spesso e volentieri diventa anche più facile gestire questi giocatori perché hanno valori umani importanti e sono di esempio anche per il resto della squadra.
Parliamo di un grande calciatore con la capacità di sapersi muovere in più zone del campo. Credo che in questa situazione può giocare sia davanti la difesa che dietro le punte. Parto da un presupposto: non sono integralista. Vale sia per l’utilizzo dei giocatori che per la scelta del modulo. Bisogna adattarsi alle varie esigenze e situazioni. Lo stesso farò qui a Como, una piazza importante che ho conosciuto in passato e so che cosa può dare alla squadra.
Come giocheremo? In questo momento l’osservazione per me è fondamentale. Io i giocatori li sto scoprendo quotidianamente. Sto vedendo cose interessanti ed anche diverse rispetto a quelle percepite anche da fuori. In base alle loro caratteristiche decideremo come giocare tatticamente.
Sarebbe da presuntuosi parlare di vittoria del campionato. Però l’ambizione non deve precluderci nulla, dobbiamo tornare sulla strada giusta per poi costruirci le nostre opportunità. A parlare di promozione sono tante squadre, il campionato è altamente spettacolare. Noi dobbiamo guardare a noi stessi, fare un passo alla volta. Poi alzeremo il tiro.”