Pordenone, il vicesindaco Loperfido: “Tognon? Tornando vicino casa ci sarà un riavvicinamento con i tifosi”
LOPERFIDO PORDENONE VICESINDACO TOGNON – Il Pordenone prepara la nuova casa in vista della prossima stagione di Serie C, dopo la tribolata e complessa annata che si sta per concludere. Ieri c’è stato il primo sopralluogo al Tognon, impianto che dovrebbe diventare a tutti gli effetti la nuova casa del Pordenone per il prossimo anno. […]
LOPERFIDO PORDENONE VICESINDACO TOGNON – Il Pordenone prepara la nuova casa in vista della prossima stagione di Serie C, dopo la tribolata e complessa annata che si sta per concludere. Ieri c’è stato il primo sopralluogo al Tognon, impianto che dovrebbe diventare a tutti gli effetti la nuova casa del Pordenone per il prossimo anno. Servirà un ulteriore investimento di un milione di euro per abilitare lo stadio alla Serie C, in particolare per tornelli, sala stampa, spazio per i tifosi ospiti e illuminazione. In virtù dell’ultima sfida di campionato, un vero e proprio testa coda contro il Lecce in lotta per il titolo, allo stadio Via del Mare di Lecce ci sarà un tifoso speciale del Pordenone, il vicesindaco Emanuele Loperfido.
Ecco le parole del vicesindaco rilasciate per Il Gazzettino di Pordenone:
“Essendo mia madre leccese sono spesso in Salento e seguo da sempre le gesta sportive giallorosse. Ero in piazza Mazzini nel 1985, quando la squadra di Fascetti conquistò la prima promozione in A. Per questo Lecce-Pordenone è la partita che sognavo fin da piccolo, quando d’estate in vacanza giocavo a calcio con mio cugino: lui era il Lecce e io il Pordenone.Vivrò una bellissima emozione. Il nostro destino era scritto ma siamo orgogliosi dei 3 anni di B. Per i giallorossi incorcio le dita: mal che vada sabato mattina sarò a colazione con un pasticciotto in piazza Sant’Oronzo“.
Sulla stagione del Pordenone
“Fin dall’inizio del campionato si è respirata un’aria negativa. Il progetto avviato in estate era ambizioso, ma neanche la rivoluzione del mercato invernale è riuscita a dare la sferzata che serviva. Un’annata storta dopo anni felici, ci può stare. L’importante è è rialzarsi tutti assieme e riportare in alto il Pordenone, ognuno nel suo ruolo: società, Comuni e tifosi. La società ha un patrimonio inestimabile, con un Centro sportivo invidiato da tanti club di A e B. Questo grazie a un presidente come Lovisa che da sempre ha puntato sul settore giovanile come luogo di educazione e formazione, indipendentemente dall’aspetto competitivo”.
Sul futuro e sullo stadio
“Una società professionistica è come l’azienda che, per fare il salto di qualità, deve compiere il passaggio da impresa a conduzione familiare a realtà dotata di management anche esterno. Cosa ammessa anche da Mauro Lovisa. Certo, solo uno come lui poteva portare il Pordenone ai livelli odierni e mai vissuti in 100 anni di storia. Il Tognon? Tornando a giocare vicino casa sono convinto che ci sarà un riavvicinamento anche con tifosi che hanno avuto difficoltà ad assistere alle partite. Il legame, tra restrizioni Covid e trasferta, è stato messo a dura prova. Poi sia chiaro, la sceltà del Teghil era inevitabile per la società. Personalmente mi auguro di poter vedere al Tognon i rammarri da subito protagonisti, nuovamente vicini alla città e ai loro fans. I tavoli di lavoro sono stati avviati, io ho fiducia”.