Salernitana, Lotito: “Sapevo che Castori fosse l’uomo giusto per la promozione. Rispetterò sempre le regole”
LOTITO SALERNITANA PROMOZIONE – Il co-patron della Salernitana, Claudio Lotito, dopo la promozione in serie A della sua squadra, ha espresso tutta la sua gioia e soddisfazione. Ecco le sue parole riportate da salernitana news. La possibile multiproprietà: “Io mi atterrò pedissequamente al rispetto delle norme, per chi sa leggerle”. Promozione: “Ho mantenuto l’impegno che avevo assunto e per questo […]
LOTITO SALERNITANA PROMOZIONE – Il co-patron della Salernitana, Claudio Lotito, dopo la promozione in serie A della sua squadra, ha espresso tutta la sua gioia e soddisfazione. Ecco le sue parole riportate da salernitana news.
La possibile multiproprietà: “Io mi atterrò pedissequamente al rispetto delle norme, per chi sa leggerle”.
Promozione: “Ho mantenuto l’impegno che avevo assunto e per questo sono felice. Abbiamo scalato categorie e vinto trofei fin dai dilettanti in dieci anni. Un percorso di questo tipo non possono vantarlo tutte le società in Italia. Sono contento perché non tutti credevano che potessimo raggiungere la Serie A. Lo abbiamo fatto per la città di Salerno. Il motto ‘con Lotito risultato garantito’ è verità. Due giorni fa è andata in A anche la Lazio femminile, avevo preso l’impegno l’anno scorso. Sono atti di giustizia per il lavoro svolto, per l’organizzazione, l’impegno profuso da tutti. Questa è una squadra operaia che non si è montata la testa e ha messo cuore, fisico e voglia di raggiungere un obiettivo a tutti i costi”.
Il rapporto con Salerno: “Io e mio cognato a Salerno non siamo stati benvoluti: c’erano i cartelli con scritto “wanted” con la mia faccia. Le mete non si annunciano, si raggiungono. I tifosi devono essere contenti e grati, hanno incassato la Serie A che avevano visto solo tanti anni fa poche volte. Siamo sulla strada della correttezza, quando uno sta dalla parte del giusto deve proseguire, se ha un obiettivo lo deve centrare. Non ho mai creduto a potenziali disegni o a dietrologie, sono abituato a lavorare e a far parlare i fatti.
Il futuro: “Ora non conta. La Salernitana deve avere un’organizzazione autonoma e che le consenta di poter essere libera. A Salerno mi volevano mandare via: mi chiamano Robin Hood, combatto contro le ingiustizie e ne pago inizialmente le conseguenze, poi i fatti mi danno ragione”.
Il lavoro di Castori: “Tutto lo staff ha lavorato alla grande, quando ho scelto Castori gli ho detto ‘io voglio andare in A e tu ci porterai in serie A’. Abbiamo allestito un organico molto forte. Se non avessimo sbagliato tre rigori, saremmo stati primi e avremmo portato a casa otto punti in più. Il calcio non è un gioco individuale come le bocce: conta lo spirito corale, anche chi sta in panchina, ho visto grande coesione anche nei giocatori in tribuna, pronti a determinare un incentivo in più agli altri. La Salernitana è una squadra battagliera e gli obiettivi si raggiungono attraverso determinazione, spirito di gruppo, umiltà”.