Frosinone, Lucioni: “Ringrazio tutti i compagni perché a 36 anni mi hanno fatto sentire ancora un ragazzino”
Le parole del leader difensivo giallazzurro
Lucioni, colonna del Frosinone, ha fatto un riassunto della stagione dopo la vittoria sul Genoa. Ecco le sue parole, riportate da tuttofrosinone.com:
Di aggettivi e parole ne abbiamo usate tante in questa settimana. Che cosa ti senti di dire al popolo ciociaro capitano?
“Sono arrivato qui l’estate scorsa. Il primo giorno, parlando con il Direttore Angelozzi mi aveva detto che avrebbe voluto fare le cose in una certa maniera e svolte bene. Io gli risposi che sarei venuto a Frosinone soltanto per vincere, altrimenti non sarei stato qui. Poi, con il passare del tempo, già dal ritiro estivo, nel quale siamo stati insieme praticamente 24 ore su 24, c’era la sensazione che in questo gruppo ha dei valori. Bei valori che poi sono stati trasmessi dentro il campo, ma soprattutto all’interno dello spogliatoio. Penso che questo sia stata una squadra che sin dall’inizio ha sposato la causa e che non si è mai tirata indietro alle fatiche quotidiane ma soprattutto a quello che è stato il cercare di divertirsi il sabato in partita.
Abbiamo iniziato questo campionato con non molti tifosi sugli spalti, ed io ai miei compagni di squadra dissi che non si sarebbero dovuti preoccupare di questo fatto, perché li avremmo riportati noi allo stadio. La vittoria contro il Genoa ed il matematico primo posto è stato il coronamento di un’annata speciale. Partire nei pronostici pre campionato dietro a squadre del blasone del Genoa, Cagliari, Parma e ci metto anche il Benevento anche se poi è andata come tutti sappiamo purtroppo per loro, credo che per noi abbia rappresentato uno stimolo. Ci siamo confrontati con realtà che hanno speso tanto sul mercato e che hanno acquistato giocatori importanti e di categoria superiore. Nel Genoa, contro di noi, hanno giocato calciatori che fino a sei o sette mesi fa erano nel campionato di Serie A.
Tutto questo significa che tutte le componenti hanno fatto un lavoro straordinario, a partire dalla Società che ha creduto in questo gruppo. Abbiamo un allenatore a cui è stata data la forza giusta dopo che lo scorso anno ha mancato i playoff. Non raggiungerli sarebbe potuto sembrare ai più un gran fallimento ed invece ripartire ed aver potuto dire la nostra in un campionato di questo calibro è stato importante. E poi, ripeto: dal primo giorno di lavoro svolto insieme, questo gruppo non si è mai limitato a quello che era il compito quotidiano.
Per cui, voglio fare un grosso ringraziamento. Lo faccio a tutti i ragazzi della squadra. Devo dire che in alcuni momenti del campionato posso essere risultato forse anche pesante verso di loro, perché alla mia età ci si sente anche qualche responsabilità di più addosso. Io da veterano avevo l’obbligo e la facoltà di far ascoltare la mia voce. Li ringrazio perché a 36 anni mi hanno fatto sentire ancora un ragazzino e per il fatto che, nel momento in cui ‘gli ho fatto una tirata di orecchie’, ne hanno capito il motivo. Il merito più grande che gli do è il fatto di essersi messi a disposizione a 360 gradi per tutti i giorni, anche in quelli del recupero settimanale. Abbiamo rappresentato la maglia, ma soprattutto una città intera”.