Lucioni torna a parlare: “Ecco cosa è successo col Palermo. Club destinato a grandi cose. Su Brunori…”
Lucioni torna a parlare
Fabio Lucioni si è separato dal Palermo nelle scorse settimane e il difensore è tornato a parlare. Lo ha fatto ai microfoni di TMW. Di seguito le sue parole.
Lucioni, come sta?
“Bene, mi sto allenando. E sto cercando di trovare la forma migliore anche se mi sto allenando da solo, in attesa di una nuova chiamata. Perché ho ancora da dare a questo bellissimo mondo, vedremo”.
Qualche settimana fa ha risolto il contratto con il Palermo. Il tecnico Dionisi ha parlato di scelta societaria. Perché è finita tra lei e i rosanero?
“Nella vita si fanno delle valutazioni. La società ha fatto le proprie e io da professionista non ho fatto altro che andare incontro alle esigenze societarie. Così abbiamo deciso di dividere le nostre strade”.
E il tecnico come ha preso la scelta?
“Non si è proprio espresso in merito, non ha preso alcuna posizione e non mi ha detto nulla”.
Non ha praticamente mai giocato. Perché?
“Venivo da un problema all’anca che mi ha tenuto fuori un po’. Poi ho fatto tutte le cure del caso, ho lavorato sodo per cercare di rientrare nel più breve tempo possibile. Dopo il debutto a Napoli però non ho più avuto spazio e così è arrivata la risoluzione”.
Che Palermo lascia?
“Un Palermo destinato a fare grandi cose in campionato, ha tutte le carte in regola per fare un campionato di vertice. Credo che i ragazzi faranno un grande campionato”
Lei è storicamente uomo promozioni…
“La nomea fa piacere. Purtroppo a Palermo non sono riuscito insieme ai miei ex compagni dell’anno scorso a centrare questo traguardo”.
C’è davvero un caso Brunori a Palermo? Non gioca più…
“Matteo è un grande professionista che si allena per il bene del Palermo e dà il massimo, ci tiene tanto. Non so se ci sia un caso, sono valutazioni che spettano alla società e al calciatore”.
Cosa c’è nel suo futuro?
“Mi alleno, se arrivasse una chiamata vorrei farmi trovare pronto. Se deciderò di smettere invece mi piacerebbe iniziare un percorso da direttore, sto già facendo il corso. Vedremo quali strade si prospetteranno davanti a me”.
Il suo modello? Di dirigenti validi ne ha avuti tanti. Penso ad Angelozzi e Corvino…
“In Italia la figura sta cambiando. Ma ho conosciuto dirigenti come Angelozzi e Pantaleo Corvino che è un grande scopritore di talenti. Sono dirigenti dalle grandi capacità. Difficile arrivare ai traguardi conquistati da Corvino ma punto in alto dico che mi auguro di poter ripercorrere sue orme”.