Palermo, Lund: “Serie A e Copa America? Nulla è impossibile se ci credi veramente”
Le parole del giocatore statunitense
Kristoffer Lund, terzino del Palermo, si è raccontato ai microfoni di Gianluca Di Marzio, parlando degli obiettivi per questa stagione e le motivazioni che l’hanno portato in Rosanero quest’estate.
Qui le sue parole, estratte dalla fonte già citata: “Ho imparato quanto sia potente il sorriso e sento che le cose possono diventare serie molto velocemente, per questo sorrido molto. Quando sono entrato in campo con il bambino prima della partita contro il Modena ho visto quanto fosse felice e quanto sorridesse mentre camminava con me. Questo mi ha fatto sorridere ancora di più e mi ha ricordato perché è importante essere felici. Perché questo mostra l’emozione di godersi il momento esatto in cui ci si trova.
La mia infanzia è stata molto bella tra famiglia, amici e sport. Ho praticato ginnastica, nuoto, pallamano e naturalmente calcio. Mi hanno sempre incuriosito le sfide fisiche e mentali, ma allo stesso tempo ho studiato il corpo umano e la biologia perché stavo pensando a un piano B come fisioterapista. A casa parlavamo soprattutto danese, ma mia mamma ha sempre parlato inglese con me e i miei fratelli. La mia famiglia è tutto per me, è sempre stata forte e sana e ci siamo sostenuti a vicenda. Ciò che mi manca di più è la loro vicinanza e quella dei miei amici.
Anche altre società italiane mi volevano ma il progetto che mi ha presentato il Palermo mi ha convinto molto. È un orgoglio far parte della famiglia del City Football Group, il miglior gruppo calcistico al mondo. Di Palermo amo la gente e la cultura, ma soprattutto il sostegno dei tifosi. Dobbiamo concentrarci una partita alla volta. La promozione non è facile, ma abbiamo un’organizzazione molto forte e se lavoriamo tutti duramente allora sì, è possibile. Kjaer? Visto che gioca nel Milan, mi piacerebbe giocare contro di lui. USA? Ero estremamente felice e orgoglioso.
Serie A con il Palermo e convocazione in Copa America? Non c’è niente di impossibile, se ci credi puoi realizzarlo. Certo, la convocazione in Nazionale dipende da chi l’allenatore ritiene sia il migliore e io farò di tutto per guadagnarmela, ma alla fine la decisione spetta a lui. E la Serie A è un impegno di squadra molto forte da raggiungere. È un sogno realizzabile? Assolutamente sì”.