Lecco, Malgrati: “Mancava da troppo la vittoria, con la Reggiana era complicato. Ci siamo liberati di un peso”
Una liberazione
L’allenatore del Lecco Andrea Malgrati ha parlato in conferenza stampa al termine della gara vinta 1-0 contro la Reggiana.
Ecco le dichiarazioni, riprese da LeccoChannelNews:
Mister, un Lecco volitivo. L’avessimo visto negli ultimi 109 giorni…
«È passato tanto, troppo tempo dall’ultima vittoria. La partita è stata molto difficile, la Reggiana è molto ben messa in campo grazie una difesa con 10 giocatori e ripartenze con tanti attaccanti; riuscire a scardinarli era molto complicato, sono stati molto bravi i ragazzi a riuscirci».
Non è facile vedere certe scene per un’ultima in classifica:
«Il gol è venuto su uno schema provato ieri, c’era sicuramente la voglia di liberarsi di questo peso perchè i ragazzi non si sono mai tirati indietro; sembra buffo dirlo, ma quando hai dentro qualcosa di pesante è giusto toglierselo».
Buone notizie dai cambi, tranne la fase difensiva di Guglielmotti:
«Davide è un professionista incredibile e un ragazzo eccezionale, non ha mai lesinato impegno; ha caratteristiche diverse, è un giocatore da altro modulo ma con la testa giusta puoi fare qualsiasi cosa per quanto certe letture siano difficili per uno come lui. Bravo lui. Gli altri ragazzi? Sapevamo il loro bisogno di tempo, che purtroppo non c’era».
La Reggiana non perdeva in trasferta dal 2 dicembre:
«Hanno una fase difensiva incredibile, del resto con un allenatore di quel calibro… Ci siamo affrontati a viso aperto, senza aver paura di palleggiargli in faccia».
Una vittoria che vale tanto:
«Volevamo qualcosa che è arrivato, la partecipazione dei tifosi è stata eccezionale».
Riproposto il blocco pre mercato:
«La stagione è lunga e difficile da interpretare, difficile gestire un gruppo e tante situazioni da campo ed extracampo. Chi sto usando ora sa interpretare meglio il nostro calcio, ma anche gli altri pian piano stanno entrando nelle corde. Cresceranno ancora».
Decisive le palle inattive:
«Abbiamo dedicato parecchio tempo alle palle inattive, quando entri in quel vortice non è mai facile uscire. Il mental coach l’abbiamo voluto anche per quello, ringrazio la società per la disponibilità. Magari è stata una casualità, ma il lavoro c’è e paga».
Sul rigore non dato a Novakovich:
«Io non ho visto, come sempre non parlo degli arbitri».